In occasione della Giornata della memoria dedicata alle vittime del terrorismo, per domenica 9 maggio Rai 3 manderà in onda alle 16:30 il film 1974-1979 – Le nostre ferite della regista Monica Repetto. La terza rete del servizio pubblico punta dunque su un film inedito per parlare di un argomento tornato prepotentemente sulle prime pagine dei quotidiani nazionali con l’arresto e l’estradizione di alcuni terroristi italiani espatriati in Francia.



L’opera, realizzata in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, si presenta come una storia diacronica dove si intrecciano le vite di una serie di personaggi protagonisti di quegli anni, superstiti di attentati, persone ferite da esplosioni e armi da fuoco durante dimostrazioni terroristiche e di violenza politica, in una stagione ancora molto controversa nella storia di questo Paese.



1974-1979 – Le nostre ferite, la trama del film

1974-1979 – Le nostre ferite, ambientato nel quinquennio che fu ridefinito come Anni di Piombo, racconta la storia di Luigi, membro attivo del collettivo universitario di Medicina di Roma, e di Francesco, un giovane studente liceale che frequenta l’istituto Augusto. Entrambi i ragazzi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro vengono feriti da attentati di matrice neofascista. Contemporaneamente ci vengono raccontate le vicende di Nunni e Anna, due femministe del collettivo casalinghe molto attive tramite la radio.



Anche le due ragazze verranno ferite da alcuni proiettili di mitra in un attentato dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) colpite dai mitra e dalle molotov dei NAR mentre va in onda “Radio Donna” nella sede di Radio Città Futura.

C’è poi Vincenzo, un poliziotto meridionale, unico superstite del terribile attentato messo in atto dalle Brigate Rosse a Piazza Nicosia, ma anche Renzo, un bancario colpito insieme ad altri nell’unico attacco compiuto da Prima Linea ai danni di una scuola. Il filo conduttore delle storie dei personaggi è il cambiamento della loro vita, il prima e il dopo che ha rappresentato da quel momento in avanti l’essere coinvolti in un attentato di stampo terroristico.