Abbreviare la data 2020 nei documenti potrebbe comportare un grave rischio per la sicurezza economica dei cittadini. E’ questo l’avvertimento che arriva dagli esperti che consigliano di evitare l’abbreviazione soprattutto quando si firmano documenti come assegni, certificati di compravendita e mutui. Ma cosa si rischia? Scrivere semplicemente “20” anziché “2020” permette ai malintenzionati di poter mettere a segno possibili truffe in quanto possono completare la data a loro piacimento, ad esempio aggiungendo 21 e cambiando così la data di scadenza. I tecnici del settore evidenziano le numerose possibilità con le quali si può manipolare i numeri nei documenti ufficiali. Un esempio su tutti? Se siamo in presenza di un assegno compilato oltre sei mesi fa con la data 1/4/20, aggiungendo un “21” finale cambia tutto. E così anche per i moduli relativi alla firma di un accordo per un credito. In questo caso il creditore potrebbe aggiungere alla data un “19” e sostenere in modo illegittimo che il cliente debba ancora corrispondere un altro anno di rate.



2020: ABBREVIARE LA DATA È UN RISCHIO, L’ALLARME

Il problema di abbreviare la data riguarda quasi unicamente il 2020. L’allarme, come spiega il sito della Cnn, è stato lanciato dal dipartimento di polizia Usa ma in fin dei conti è valido per ogni Stato in quanto i rischi a cui si va incontro sono i medesimi ovunque. Tuttavia i revisori dei conti e le forze dell’ordine americane hanno tranquillizzato spiegando che ad oggi non sarebbe ancora emerso nessun segnale preoccupante e spiegando: “è ancora l’inizio dell’anno e non ci sono prove che qualcuno sia stato truffato in questo modo, ma è meglio prevenire che curare. È solo un’altra precauzione, un’altra possibilità per avvertire la gente che ci sono persone là fuori che potranno approfittare di te”. Intanto su Whatsapp gira già un messaggio di allerta: “Un suggerimento pratico per quest’anno: quando scrivete una data nei documenti, durante quest’anno, abbiate cura di scrivere l’anno 2020 per intero: 31/01/2020, e non 31/01/20 soltanto, poiché è possibile modificare la data in 2000 o 2019 o qualsiasi altro a convenienza. Questo problema si verifica solo quest’anno. Abbiate cura di fare attenzione alla cosa! Non scrivete o accettate documenti con solo ‘20. DIFFONDETE!”. A smorzare gli allarmismi che si stanno diffondendo in queste ore, ci ha pensato il sito anti bufale americano, Snopes, che tuttavia ha definito “una buona pratica” quella di scrivere per intero la data.

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