La vicenda della 21enne segregata in casa ad Avellino ha trovato nuovamente spazio nel corso della puntata di “Storie Italiane” andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 9 maggio 2022, e condotta da Eleonora Daniele. L’inviata del programma, Roberta Spinelli, ha raccolto le testimonianze di alcuni residenti di Aiello del Sabato, compaesani della famiglia della vittima di violenze e maltrattamenti: “Questa famiglia è stata già abbastanza distrutta – hanno detto -. Non sappiamo neanche come sia messa casa loro, dove sia il tavolo. Non sappiamo dove dormivano, niente. Non so perché questo accanimento nei confronti della figlia”.



Altri hanno ricordato che “le facevano fare le faccende di casa, ma quello che è successo nessuno se lo immaginava. Da fuori sembravano brave persone, sempre educate, che salutavano, sempre gentili. Mai ci saremmo immaginati una cosa del genere, perché neanche ai cani si fa questo. La comunità non poteva certo immaginare una cosa del genere. Questo è un incubo, non una cosa normale. La ragazza era bravissima, lo era anche suo fratello. A volte li sentivamo urlare…”. Quando sono arrivati i carabinieri a liberare la 21enne segregata in casa, pare inoltre che uno dei fratelli maggiori per aiutare la madre si è precipitato nella stanza dove era rinchiusa la sorella e ha cercato di liberarla e di rimuovere i lucchetti. Addirittura, ha detto la giornalista, i fratelli maggiori gridavano alla sorella: “Sei nata dalla munnezza!”.



21ENNE SEGREGATA IN CASA AD AVELLINO: “MIO PADRE ASSISTEVA A TUTTO, NON MI SPIEGO PERCHÉ NON MI ABBIA AIUTATO”

Si potrebbe aggravare dunque la posizione giuridica dei fratelli, ma anche del padre della 21enne segregata ad Avellino. Infatti, la vittima alle forze dell’ordine ha dichiarato: “Mio padre assisteva a tutto, non mi spiego perché non mi abbia aiutato”.

Un ulteriore dettaglio emerso, è che la madre faceva lavare la figlia soltanto quando la portava dalla nonna materna insieme al resto della famiglia e, come è stato riferito dall’inviata Roberta Spinelli, “apparivano come un nucleo familiare normale, quasi da Mulino Bianco”. Inoltre, all’età di 14 anni la giovane è stata ritirata dalla scuola e nessuno avrebbe dato peso a questo campanello d’allarme.