A Mattino5, su Canale 5, il caso della povera 21enne segregata in casa dalla madre in provincia di Avellino, ad Aiello del Sabato. Il programma condotto da Federica Panicucci ha intervistato una vicina di casa della vittima, che ha spiegato di essere a conoscenza di quanto accadeva, così come i servizi sociali: “L’ho detto dal primo giorno – ha spiegato la donna in diretta televisiva sul quinto canale – sapevo che c’erano violenze su questa ragazzina, si sapeva che i servizi sociali erano allertati, ognuno di noi pensava che l’altro potesse fare qualcosa ma non è mai successo”.



allo studio chiedono se la stessa vicina di casa non abbia mai denunciato, e lei ha replicato: “Non sono mai andata dai carabinieri, la cosa era pubblica. Quello che è successo negli ultimi 4 anni della vita della ragazza penso che nessuno lo sapesse – ha proseguito la testimone – ma che venisse usata la violenza io l’ho percepito. Era già attenzionata dai servizi sociali, non mi sono sentita il dovere di intervenire, era noto che qualcosa non tornasse”. La vicina di casa spiega di aver visto la ragazza spesso e volentieri con delle ferite: “I miei indizi nascono a scuola, quando usciva aveva dall’istituto aveva a volte delle ferite, il braccio ingessato, io dico che era noto a tutti ma pare che l’ho notato solo io… Le scene che si vedevano, si percepivano, ma non abbiamo denunciato – ha ribadito – perchè sapevamo che erano in carica i servizi sociali”. Alla fine la 21enne è stata liberata dalle forze dell’ordine dopo la denuncia della sorella della stessa, appena 18enne, che ha avuto il coraggio appunto di segnalare la vicenda alle autorità. “Non capisco come non abbiano potuto denunciare”, commenta Patrizia Groppelli, presente in studio a Mattino5. La madre della 21enne segregata è stata arrestata mentre il padre è indagato e al momento a piede libero. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



21ENNE SEGREGATA IN CASA/ PARROCO: “MADRE ABILE A GESTIRE LA SITUAZIONE, LA FIGLIA…”

Don Carmine, parroco di Aiello del Sabato, è intervenuto in diretta tv a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di mercoledì 4 maggio 2022, per parlare del caso della giovane segregata in casa per tre anni. Il sacerdote ha dichiarato: “Purtroppo non è arrivata alcuna notizia a me o ad altre istituzioni del paese circa i maltrattamenti, altrimenti saremmo intervenuti. Però, quando ci ritroviamo di fronte un fatto così terrificante e a queste parole dure della figlia, ci piange il cuore. La nostra è una comunità che agisce e che vuole il bene del prossimo. Sua mamma è stata così abile, così brava nel gestire la situazione che nessuna voce è giunta alle orecchie di alcuno. Non sapevamo nulla”.



Nel prosieguo del suo discorso, don Carmine ha affermato: “Io penso che la cosa grave è che se qualcuno fosse stato al corrente e adesso non parlasse, sarebbe ancora peggio. Dobbiamo anche ringraziare la sorella della giovane segregata, che ha avuto il coraggio di scattare le foto e sporgere denuncia ai carabinieri. In ogni famiglia ci sono difficoltà, ci sono problemi, ma io non avrei mai pensato a un maltrattamento così grave, così forte, così inspiegabile. Ancora non riusciamo a comprendere il motivo per il quale la madre si comportasse in questo modo”.

SEGREGATA IN CASA PER TRE ANNI, IL PARROCO DEL PAESE DELLA VITTIMA: “GLI ZII SONO SCONVOLTI, SENZA PAROLE”

Ancora a “Storie Italiane”, don Carmine, a proposito della 21enne segregata in casa, ha asserito: “Io questa ragazza l’ho conosciuta fino a quando ha frequentato la comunità. A un certo punto si è allontanata, come hanno fatto anche tanti altri giovani. Certo, se ci fossero arrivate delle voci, saremmo sicuramente intervenuti. In passato mi sono anche recato nell’abitazione di questa famiglia, senza avvertire però alcun problema. Ho avuto modo poche volte di incontrare la mamma, mentre non ho ricordi della ragazzina con le braccia ingessate, come hanno testimoniato alcuni. Era silenziosa, mi sorrideva ogni volta che ci incrociavamo”.

Nella giornata di ieri, ha concluso don Carmine, “sono stato a casa di alcuni zii della ragazza, per portare loro un po’ di conforto. Ho visto tutta la loro amarezza, erano distrutti. Nemmeno loro si aspettavano questi atti crudeli. Erano provati, disperati, sconvolti, senza parole, con le lacrime agli occhi”.