A proposito della 21enne segregata per tre anni in casa ad Avellino dalla mamma, a “La Vita in Diretta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Alberto Matano, è stata mandata in onda la testimonianza di un amico del papà della vittima: “Quando le ho chiesto come stesse sua figlia, che non vedevo da tempo, lui mi ha risposto che stava benissimo e che non mi dovevo preoccupare. Noi come facevamo a renderci conto di quello che stava succedendo? Siamo stati presi in giro tutti, da fuori sembrava una bellissima persona”.



Clara, ex compagna di scuola della giovane, ha raccontato, invece: “Quando eravamo piccole ci vedevamo ed era sempre sola, non aveva amici, veniva presa in giro anche con nomignoli abbastanza cattivi, come ‘puzzona’. Mi dispiace di questa cosa, chiedo scusa io a nome di tutti i miei compagni. Da piccoli forse queste cose non si capiscono. All’epoca aveva i capelli sporchi, indossava sempre gli stessi vestiti”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



21ENNE SEGREGATA IN CASA, ANNA VAGLI: “NON SI PUÒ CHIAMARE MADRE”

A Mattino5 si torna a parlare del caso della 21enne segregata in casa per anni dalla madre, fatto che ha sconvolto Aiello del Sabato, piccolo comune della provincia di Agrigento. Il programma di Canale 5 ha avuto in collegamento stamane il parroco del paese, Don Carmine: “Nessuno sapesse costa stesse accadendo qui? Purtroppo lo stato d’animo è sempre lo stesso – le parole in diretta tv dell’uomo di Chiesa – una comunità provata che ha subito questa situazione e ci dispiace enormemente per come sono andate le cose, non volevamo mai che succedesse una cosa del genere. La fine di questo incubo -ha proseguito il parroco di Aiello del Sabato riferendosi alla 21enne segregata in casa in provincia di Avellino – è giunta grazie e per fortuna alla sorella che ha avuto il coraggio di denunciare andando dai carabinieri e portando le prove della violenza di ogni giorno”. Patrizia Groppelli replica dallo studio: “Io non posso accettare queste parole, perchè nessuno l’ha denunciato?”, al che Poletti ha replicato: “Ci sono gli organi preposti, che colpa ne hanno il parroco e i cittadini del paese?”.



L’inviato di Canale 5, Emanuele Canta, si è recato presso il comune di Aiello del Sabato per provare a parlare con qualche assistente sociale ma le aule sono risultate diserte: “Si sono dati alla macchia capendo che c’ero io? Credo di sì perchè ho visto persone che si sono chiuse in bagno”. “Questo silenzio non è omertoso – ha ripreso la parola il Don – la nostra Comunità è sempre stata accanto alle persone in difficoltà, si è sempre mossa per aiutare”. Mattino5 ha parlato anche con il papà di un’amica della 21enne segregata: “Noi come famiglia non eravamo a conoscenza, se lo avessimo saputo avremmo denunciato. Sono state delle confidenze dalla ragazza a mia figlia e mia figlia le ha sempre detto di andare a denunciare. Mia figlia ha raccontato che la ragazza le ha confessato questioni di dominio pubblico, non ha mai assistito alle violenze. Come un buon compagno ha dato un consiglio ad una persona dicendole di andare a denunciare. Mia figlia ha comunque mantenuto un certo riservo con noi perchè la ragazza aveva paura anche lei”. La criminologa Anna Vagli infine conclude: “Non si può chiamare madre una persona che mette in piedi una macchina dell’orrore, Non ha sviluppato l’attaccamento fisiologico verso i suoi figli. Lei gestiva dispoticamente la vita dei figli”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

21ENNE SEGREGATA PER 3 ANNI, SINDACO DI AIELLO DEL SABATO: “SCENE DA FILM HORROR”

A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, si è tornati ad affrontare la notizia relativa alla 21enne segregata in casa ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino, per ben tre anni dalla madre, recentemente arrestata dopo la denuncia della sorella della giovane. Quest’ultima si sarebbe confidata con un’amica, il cui padre, intervistato telefonicamente dall’inviata Roberta Spinelli, ha asserito: “Se sarà interpellata, mia figlia si recherà negli uffici preposti per dare la sua collaborazione, è una cosa che deve fare ogni cittadino. È giusto che vada a rispondere su cose che può sapere oppure non può sapere al cospetto dell’autorità giudiziaria. Questa è una cosa che va fatta, a prescindere dalla questione che stiamo trattando”.

Il sindaco di Aiello del Sabato, Sebastiano Gaeta, nel corso della diretta Rai ha commentato in questi termini l’accaduto: “Quello che posso dire è che io penso che nessun essere umano possa nemmeno lontanamente immaginare che una mamma possa compiere azioni criminali di questo tipo nei confronti di una figlia, tenendola segregata in casa. Questa famiglia dal 2005 era seguita dai servizi sociali e nella loro abitazione andavano gli educatori. Nulla, tuttavia, ha mai lasciato presagire o immaginare questi maltrattamenti all’interno delle mura domestiche, né sono mai giunte segnalazioni in merito a questa storia”.

21ENNE SEGREGATA IN CASA AD AVELLINO: “CI SONO STATI INCONTRI TRA LA RAGAZZA E GLI ASSISTENTI SOCIALI”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, il primo cittadino, a proposito della 21enne segregata in casa ha detto: “Per il momento, considerato il fatto che sono procuratore speciale dei minori, non posso parlare degli incontri che abbiamo fatto. Ve ne sono stati alcuni anche tra la ragazza, lo psicologo e l’assistente sociale, non alla presenza dei genitori. Di più, però, non posso dire, nel rispetto del lavoro che stanno facendo i carabinieri e i magistrati”.

Successivamente, il sindaco Gaeta ha sottolineato che è folle quello che è successo. Io ancora oggi faccio fatica a immaginare queste scene, che sono da film dell’orrore, sono indescrivibili”.