Una ragazza di 22 anni è morta a seguito di una crisi respiratoria come conseguenza del covid. L’episodio si è verificato in quel di Treviso e la vittima, come scrive il Corriere del Veneto nella sua edizione online, si chiamava Lisa Mason. La giovane non è morta di covid, ma per via di una serie di fattori concomitanti, a cominciare da una grave insufficienza respiratoria dovuta ad una condizione medica pre-esistente, combinata appunto con l’infezione da coronavirus. Le sue vie profonde sono state intaccate, causando uno stress a livello polmonare che alla fine è risultato essere fatale.
La giovane è morta nella notte fra domenica 17 e lunedì 18 luglio, presso l’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e il magistrato ha disposto l’autopsia per avere la certezza sulle cause del decesso, esame autoptico che verrà eseguito nella giornata di venerdì prossimo dalle autorità sanitarie trevigiane, affidato al patologo Alberto Furlanetto. Grazie all’approfondimento si scoprirà se la ragazza, portatrice di disabilità fisica e facente parte di una categoria di fragili (era vaccinata tre volte con l’aggiunta del secondo booster), sia morta effettivamente per delle complicazioni a livello polmonare legate alla sua positività.
22ENNE DI TREVISO MORTA PER CRISI RESPIRATORIA: DOMENICA SERA L’AGGRAVARSI
La situazione per la 22enne di Treviso si era aggravata domenica sera, quando la respirazione aveva iniziato a farsi più difficoltosa, al punto che i famigliari avevano chiamato l’ambulanza per un ricovero presso il pronto soccorso. Portata d’urgenza presso l’ospedale di Treviso, i sanitari hanno soccorso di fatto la ragazza in condizioni già disperate, non rispondendo alle terapie.
Tutti i tentativi di rianimarla sono andati vani e alla fine il suo cuore ha smesso di battere. I polmoni erano di fatto collassati, con danni simili a quelli che si vedevano in occasione della prima ondata da covid. “Molto probabilmente – commenta il Corriere – il suo quadro medico, caratterizzato da una fragilità respiratoria importante, è stato aggravato dall’infezione. Un mix letale che non le ha lasciato scampo, nonostante la giovane età e la somministrazione dei vaccini”.