Vanessa Ballan, la 26enne trovata morta dal marito ieri nella villetta bifamiliare in cui vivevano col figlio di 4 anni, è stata picchiata al volto uccisa con 7 coltellate al torace, probabilmente inferte con un coltello da cucina. L’assassino ha preso a martellate la porta ed è entrato nell’abitazione, sorprendendo la donna. Incriminato Bujar Fandaj, 41enne di origini kosovare già denunciato il mese scorso per stalking. Pare che per recarsi a casa di Vanessa Ballan abbia usato una bicicletta e che abbia portato con sé un borsone dove aveva riposto il martello usato per sfondare la porta a vetri di accesso alla villetta. Stando a quanto riportato da RaiNews, poche settimane fa aveva provato ad accedere alla casa scavalcando la recinzione. La fascia oraria del delitto è stata ricostruita dai messaggi WhatsApp tra la vittima e il marito Nicola Scapinello, secondo quanto riferito dal procuratore. Infatti, il secondo messaggio non risulta né ricevuto né letto. La morte sarebbe avvenuta tra le 11.21 e le 11.47 di ieri. Alle 12 il marito della vittima è tornato a casa trovandola morta.



Fandaj, arrestato nella tarda serata di ieri, non ha risposto alle domande degli inquirenti ed è stato portato in carcere. Rintracciato a casa sua, stava verosimilmente preparando la fuga, visto che si era fatto la doccia e si stava cambiando gli abiti, ma «nel pomeriggio aveva fatto una telefonata al 112» in cui «aveva, in maniera neanche tanto indiretta, ammesso di aver compiuto l’omicidio e aveva detto che si sarebbe costituito il giorno dopo ai carabinieri di Riese», ha dichiarato il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, secondo cui «c’è motivo di ritenere che sia stato un tentativo di depistaggio e di guadagnare tempo. Personalmente non ritengo che, se non lo avessimo fermato, oggi sarebbe venuto a costituirsi». Ora il kosovaro rischia l’ergastolo, è precluso il ricorso al rito abbreviato. La procura di Treviso ipotizza i reati di omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione, dai pregressi rapporti affettivi, dall’aver ucciso una donna incinta e al termine di atti di persecuzione.



C’è però il giallo della denuncia per stalking, da cui erano partiti accertamenti dell’autorità giudiziaria, ma senza risultati pratici. «L’unica misura che avrebbe potuto impedire l’aggressione sarebbe stata la custodia cautelare in carcere, un provvedimento per sostenere il quale non vi erano oggettivamente elementi sufficienti», ha spiegato il procuratore, il quale ha però riconosciuto che «c’erano elementi forse per un pericolo di attività persecutoria e molesta, ma non per un divieto di avvicinamento». Infatti, dopo la perquisizione in seguito alla querela, «da parte di Fandaj non c’erano più stati episodi di molestie, di avvicinamenti o minacce. La valutazione fatta era di non urgenza, cosa purtroppo che si è rivelata infondata», ha concluso Martani. (agg. di Silvana Palazzo)



TREVISO, 27ENNE UCCISA A COLTELLATE DA 41ENNE DENUNCIATO PER STALKING

Una ragazza di 27 anni, tale Vanessa Ballan, è stata uccisa di fronte alla sua abitazione, quasi sicuramente dal 41enne kosovaro Bujar Fandaj. Quest’ultimo, come si legge sul sito di TgCom24.it, è stato arrestato nella tarda serata di ieri ed in precedenza era stato denunciato dalla vittima per stalking. Al momento del delitto il compagno di Vanessa, Nicola Scapinello, si trovava in casa mentre il figlio, un bimbo nato nel 2019, era alla scuola materna.

Purtroppo, come è emerso in queste ore, la 27enne rimasta uccisa a seguito di numerose coltellate, aspettava un secondo figlio, essendo incinta di tre mesi. L’omicidio è avvenuto a Riese Pio X, frazione di Spineda, in provincia di Treviso, e la donna è stata assassinata di fronte alla propria abitazione, corpo poi rinvenuto da un vicino di casa che ha subito avvertito gli uomini del 118. Secondo quanto emerso la ragazza sarebbe stata colpita con almeno 7 fendenti al torace, ma anche picchiata al volto; sulle mani la vittima presentava diverse lesioni da difesa, visto che la donna avrebbe provato invano a difendersi e a salvarsi dalla furia omicida. In stato di choc il compagno della donna, che si trovava, come detto sopra, a pochi metri dalla scena del crimine.

OMICIDIO VANESSA BALLAN: IL PRECEDENTE LEGAME

Vanessa Ballan lavorava come commessa in un supermercato della zona, e al momento era in maternità anticipata, di conseguenza non stava lavorando. Ad ucciderla un uomo che era stato denunciato per stalking lo scorso mese di ottobre, un nome che era emerso fin da subito dopo la prima deposizione del compagno della vittima.

Pare che il 41enne kosovaro, dopo l’assassinio, si sia allontanato a piedi dal luogo del delitto, per poi essere rintracciato dai carabinieri e portato in caserma. Sembra che in passato avesse avuto un qualche legame con la donna, ma una volta terminato il tutto abbia iniziato a perseguitarla: una serie di comportamenti che avevano spinto Vanessa Ballan a denunciarlo.