Il centrosinistra ha trovato la sua nuova Ilaria Salis: si tratta di Luigi Giacomo Passeri, detenuto in Egitto con l’accusa di detenzione e spaccio internazionale di droga. Laura Boldrini, al centro di un caso per quanto riguarda un convegno pro Palestina, sta facendo discutere anche perché lo ha difeso scrivendo su X che è stato trovato in possesso «una piccola quantità di marijuana per uso personale». In realtà, stando all’accusa nella pancia del 31enne erano nascosti ben 60 ovuli di droga. Passeri, originario della Sierra Leone, arrivato nel 1997 a Pescara e residente a Londra dove fa il pizzaiolo e intrattenitore, sarebbe stato trovato con quattro diversi tipi di sostanze stupefacenti.



Una volta finito in manette nell’agosto scorso mentre era in un hotel di Sharm el-Sheik, si è sentito male ed è stato trasportato d’urgenza per essere operato, ma non era appendicite: i dolori erano dovuti appunto ai 60 ovuli di droga. Boldrini chiede che l’ambasciata italiana gli faccia visita, ma in realtà la Farnesina ha già chiarito di essere in contatto con i suoi diplomatici, anche per via delle condizioni di detenzione, schierandosi per il trasferimento in Italia. L’Egitto però si sta opponendo.



31ENNE DETENUTO IN EGITTO: I PRECEDENTI

Ora Luigi Giacomo Passeri si trova detenuto nel carcere di Badr e deve aspettare settembre per la nuova udienza, nel frattempo ha raccontato di essere stato torturato e maltrattato. Stando a quanto riportato da Libero, mentre la sinistra lo difende perché sarebbe stato fermato solo per uno spinello, emergono accuse più gravi da parte della polizia egiziana: oltre alla detenzione e il traffico di droga, anche quella di essere membro di una rete di spaccio sul mercato locale.

Inoltre, il 31enne detenuto in Egitto ha diversi precedenti: è stato condannato per lesioni personali a 9 mesi di carcere, pena sospesa, per una vicenda risalente a dieci anni fa; un anno dopo è stato accusato di resistenza a pubblico ufficiale, reato per il quale è stato condannato a 6 mesi di carcere, godendo però anche stavolta della condizionale. Luigi Giacomo Passeri non avrebbe più contatti con la famiglia da quasi un anno, ora avrebbe iniziato lo sciopero della fame sperando di accelerare il processo.