Un uomo di 35 anni di Catania, rientrato in Italia dopo una vacanza a Madrid, è risultato positivo contemporaneamente al vaiolo delle scimmie, al Covid e all’Hiv. Il paziente, ricoverato per poco più di due settimane dal 5 luglio nell’ospedale San Marco del Policlinico universitario di Catania, è in buono stato di salute, come spiega il Corriere. Si tratterebbe del primo caso di co-infezione da vaiolo delle scimmie, Covid e Hiv insieme ed è finito al centro degli studi dei ricercatori britannici. La notizia, diffusa dal magazine medico Journal of Infection, è stata confermata dall’azienda ospedaliera sicula.



L’uomo, rientrato a Catania da una vacanza in Spagna, a Madrid, ha mostrato i primi sintomi. Il paziente, come spiega la visita Journal of Infection, aveva febbre, male alla gola e alla testa e presentava ingrossamento dei linfonodi inguinali. Per questo motivo si è sottoposto ad un tampone ed è risultato positivo al Covid. Non è finita però qui. Il 35enne ha iniziato a notare anche delle piaghe tipiche del vaiolo delle scimmie, scientificamente chiamato Monkeyfox. Si è dunque recato in ospedale, presso il San Marco di Catania, dove è stato sottoposto ad ulteriori esami.



L’uomo positivo all’Hiv

Dopo aver notato sulle braccia delle piaghe, l’uomo si è sottoposto ad ulteriori esami. Il 5 luglio scorso, il 35enne ha fatto l’acceso al pronto soccorso. È stato dunque ricoverato e in isolamento nell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del San Marco, diretta da Arturo Montineri. La diagnosi è arrivata il giorno successivo, dopo il test specifico: il paziente ha il vaiolo delle scimmie. Le condizioni dell’uomo, nonostante le varie patologie, è risultato buono.

Il 35enne ha spiegato ai medici di avere avuto rapporti non protetti durante la vacanza in Spagna. Per questo motivo è stato sottoposto a un test sulle malattie sessualmente trasmissibili ed è risultato positivo anche all’Hiv e dunque non soltanto al Covid e al vaiolo delle scimmie. Il catanese è stato dimesso e sta seguendo una terapia antivirale per l’Hiv. Dopo 14 giorni, l’uomo era ancora positivo al vaiolo delle scimmie, nonostante non mostrasse più segni sulla pelle.