Sono quasi 4 su 10 gli adolescenti in Italia che non si identificano in nessun genere, precisamente il 3,6%. E’ questo il risultato di una indagine effettuata sull’identità di genere ma in generale sullo stile di vita dei nostri ragazzi, condotta dal Laboratorio adolescenza e dall’Istituto di ricerca Iard, insieme a Mediatyche srl. L’indagine sull’identità di genere viene svolta ogni anno ma per il 2024 i ragazzi potevano rispondere per la prima volta con “non mi identifico” sull’appartenenza ad un genere, quindi ne maschio ne femmina. In totale la domanda è stata posta a 3.427 adolescenti di età compresa fra i 13 e i 19 anni e 123 hanno quindi risposto di non sentirsi ne appartenenti al gentil sesso ne tanto a meno a quello opposto, rimanendo quindi in un certo modo “sospesi”.



Stando a quanto fatto sapere dagli autori dello studio, così come si legge sul sito dell’agenzia di stampa Adnkronos, nel 2023 si era deciso di non inserire l’opzione del “non mi identifico” visto che alcuni dirigenti scolastici (il sondaggio si svolge in scuola tramite professori), avevano espresso la loro preoccupazione temendo reazioni dei genitori degli stessi ragazzi intervistati.



GIOVANI, ADOLESCENTI E IDENTITÀ DI GENERE: “UNA OPZIONE DI LIBERATA’”

Per quest’anno si è però deciso di introdurre questa terza opzione e gli autori dell’indagine hanno spiegato che si tratta di una “opzione di libertà” il cui obiettivo è quello “di contribuire a far rientrare nella normalità una condizione esistente e diffusa”.

Secondo l’endocrinologo Piernicola Garofalo, già presidente della Società italiana di medicina dell’adolescenza, si tratta di una importante opportunità che è stata offerta ai ragazzi e nel contempo un dato interessante da registrare visto che la percentuale è piccola ma significativa e probabilmente risulta essere in aumento rispetto agli anni passati, alla luce di una società in cui molti adolescenti non tendono più a identificarsi in un determinato genere ma restano invece piuttosto “fluidi” spaziando da un posto all’altro.



GIOVANI, ADOLESCENTI E IDENTITÀ DI GENERE: “FONDAMENTALE PER LORO ESPRIMERSI”

Proprio per questo secondo Garofalo, alla luce di altri studi che sono stati pubblicati di recente in particolare negli Stati Uniti, e vedendo i risultati degli stessi, il dato del 3,6 per cento potrebbe essere sottostimato.

Il medico ricorda come sia fondamentale dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi e soprattutto di esprimere in maniera serena quella che è la percezione della propria identità, al di là del fatto che siano essi maschi o femmine, e grazie a tali risultati e a tali studi, bisogna cercare di dare il supporto più professionale possibile e adeguato se necessario. L’importante è non commettere un errore che spesso e volentieri si fa con i giovani, ovvero, quello di ignorare gli stessi: non è il percorso più adeguato da compiere visto che i ragazzi vogliono essere ascoltati e se possibile capiti.