Un 36enne algerino è stato fermato nelle scorse ore a Bari per il reato di partecipazione ad organizzazione terroristica. Athmane Touami, questo il nome dell’arrestato come scrive l’Huffington Post, è accusato di aver preso parte ai gravissimi attentati terroristici del teatro Bataclan, dello Stade de France nonché dei vari attacchi del I, X e XI arrondissement di Parigi del 13 novembre 2015. Secondo quanto raccolto dalla Dda di Bari, precisamente dagli investigatori del Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno della Polizia e dalla Digos di Bari, viene ritenuto appartenente all’Isis, la temuta organizzazione terroristica dislocata fra Iraq, Siria e Iran.
In base a quanto emerso dalle indagini, il 36enne avrebbe garantito la disponibilità di documenti contraffatti. Touami era già stato arrestato pochi mesi prima degli attentati terroristici di sei anni fa, mentre si trovava sul treno Parigi-Milano. Il 20 novembre dello stesso anno poi, durante una perquisizione a casa di Medhi Touami, il fratello di Athmane, la polizia trovò una borsa con dentro documenti falsi e altri rubati, oltre a sette cellulari e dei dischi rigidi con all’interno “329 fotografie legate all’Islam radicale e cinque video parziali dello stesso tipo”.
36ENNE DELL’ISIS ARRESTATO: INSIEME AL FRATELLO ERA ESPERTO IN DOCUMENTI FALSI
Stando a quanto sottolineato dagli uomini della Dda di Bari, i fratelli Touami avevano il ruolo di “esperti in grado di fornire un supporto logistico, luoghi di appoggio, mettendo a disposizione merce di provenienza delittuosa” e “di falsari al servizio delle organizzazioni terroristiche”. Entrambi si sarebbero specializzati nell’attività di falsificazione e ricettazione di documenti contraffatti, “sviluppando contemporaneamente un processo di radicalizzazione religiosa, anche per effetto dei frequenti e prolungati contatti con soggetti organizzatori di filiere jihadiste e militanti in associazioni terroristiche internazionali”. Touami si trovava già nel carcere di Bari con data di scarcerazione prevista 19 giugno 2021 per un altro procedimento, ma è molto probabile che la detenzione prosegua oltre: “La imminente scarcerazione dell’indiziato impone, pertanto – si legge nel decreto di fermo – , l’adozione del presente provvedimento pre-cautelare, sussistendo concreti elementi che portano a ritenere che lo stesso, non appena liberato, si darà alla fuga, facendo perdere le proprie tracce”.