La Francia ha sospeso 3mila operatori sanitari, rei di avere rifiutato il vaccino anti-Covid, negando loro anche lo stipendio. Il ministro della Salute, Olivier Véran, ha riferito in queste ore che il personale non vaccinato era stato avvisato per iscritto prima della scadenza imposta dal governo, affinché si sottoponesse almeno all’inoculazione della prima dose. Eppure, nonostante questo “richiamo”, numerose decine di operatori hanno preferito rassegnare le loro dimissioni, piuttosto che ricevere il vaccino, ma il dato, secondo il ministro, non deve allarmare: con una stima di 2,7 milioni di operatori sanitari in Francia, l’assistenza sanitaria continua è assicurata.
Giova rammentare che a luglio il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato al personale degli ospedali, delle case di riposo e delle case di cura e ai lavoratori del servizio antincendio che avevano tempo fino al 15 settembre per vaccinarsi, almeno parzialmente. L’autorità sanitaria francese, Santé Publique, stima che meno del 12% del personale ospedaliero e circa il 6% dei medici nel settore privato non siano stati vaccinati. Attualmente poco meno di 47 milioni di francesi dai 12 anni in su sono completamente vaccinati, il che rappresenta l’81,4% della popolazione. Inoltre, l’86,1% ha ricevuto almeno una dose.
3MILA SANITARI NO VAX SOSPESI E SENZA STIPENDIO IN FRANCIA: “MOLTI STANNO CAMBIANDO GIÀ IDEA”
“Molte di queste sospensioni saranno temporanee”, ha dichiarato Véran all’emittente radiofonica francese RTL. “Hanno coinvolto per lo più personale in servizio di supporto, come quelli che lavorano in lavanderia o nella preparazione del cibo. Pochissimi medici e infermieri sono rimasti non vaccinati. Molti di loro hanno deciso di vaccinarsi ora che l’obbligo di farlo è diventato una realtà”. L’organizzazione degli ospedali pubblici di Parigi, AP-HP, ha nel frattempo reso noto che 340 dei suoi dipendenti sono stati sospesi. Le cifre erano più alte nel sud, dove l’esitazione nei confronti del vaccino è più comune: 450 persone sono state sospese in un ospedale di Nizza, 100 a Perpignan, 76 a Brest, e decine in altre grandi città.
La situazione epidemiologica, nel frattempo, è notevolmente migliorata, grazie alla vaccinazione massiccia della popolazione francese, alle restrizioni, alla vigilanza e al pass sanitario, secondo il ministro Véran, che ha aggiunto: “L’epidemia non è finita, ma la stiamo riducendo, con casi in calo del 30% in una settimana, quindi stiamo andando nella giusta direzione e dobbiamo continuare a farlo”.