Tra le novità del Dpcm del 26 aprile 2020 firmato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ce n’è una davvero curiosa. Ci riferiamo all’allegato 10 del decreto, l’ultimo del documento di 70 pagine, con due diagrammi di flusso sui “Principi per il monitoraggio del rischio sanitario”. Una novità interessante, se consideriamo che abbiamo trascorso settimane tra conferenze stampa e decreti. Su questo allegato non v’è però riferimento nella conferenza stampa del premier. Eppure, è quello che dà una connotazione scientifica a questa pandemia nei documenti governativi. Quei numeri del bollettino della Protezione civile che quotidianamente vi riportiamo ora acquistano senso perché sono legati finalmente allo sviluppo, all’evoluzione e alla conclusione della pandemia. Il diagramma di flusso, infatti, ci permette di capire cosa accadrà in funzione di come si evolverà il coronavirus. Sono due le parti che costituiscono l’allegato 10. Nella prima c’è un diagramma di flusso sullo sviluppo della pandemia, nel secondo sul passaggio dalla fase di lockdown a quella di “Transizione iniziale”.



4 FASI DELL’EMERGENZA CON DIAGRAMMA DI FLUSSO

Partiamo, dunque, dal primo diagramma di flusso, quello sullo sviluppo della pandemia di coronavirus. È stata divisa in quattro fasi: Fase 1 relativa al lockdown, Fase 2 che si divide in una di Transizione iniziale (2A), quella praticamente in cui ci troviamo ora, e l’altra avanzata (2B), quindi la Fase 3 relativa al Mantenimento, infine quella relativa alla Fine della Pandemia. Concentriamoci sulla Fase 2, nella quale c’è una rivalutazione periodica della soddisfazione dei criteri per il mantenimento della Fase 2 A o se sono soddisfatti quelli per il passaggio alla Fase 2 B. Quali sono i criteri per passare a questo step successivo? Capacità di monitoraggio epidemiologico, stabilità di trasmissione, servizi sanitari non sovraccarichi, attività di readiness, abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti, possibilità di garantire adeguate risorse per contact tracing, isolamento e quarantena. Il passaggio alla Fase 3 è possibile solo se c’è un accesso diffuso a trattamento e/o ad un vaccino sicuro ed efficace, propedeutico alla fine della pandemia.



ALLEGATO 10 DPCM, IL SECONDO DIAGRAMMA DI FLUSSO

Nel secondo diagramma di flusso relativo al passaggio dalla fase di lockdown alla Fase di Transizione iniziale 2A ed è quindi evidenziato come arrivare alla Fase avanzata 2B. Servono verifiche per la valutazione sulla presenza degli standard minimi nella qualità di sorveglianza epidemiologica nella Regione. È infatti prevista una rivalutazione settimanale/mensile del soddisfacimento dei criteri necessari per superare detta Fase di Transizione iniziale. Se ci sono trend di casi in aumento negli ultimi 4-5 giorni o nuovi focolai si fa una valutazione del rischio ad hoc: la situazione può essere gestita con un aumento delle misure sub-regionali (zone rosse), altrimenti si torna alla Fase 1, quindi al lockdown.