Adolescenti, il 40% si trova “brutto”
Nel corso degli ultimi anni, forse anche a causa della pandemia, il giudizio degli adolescenti su loro stessi e sul loro aspetto fisico è peggiorato. A dirlo è l’edizione 2022 dell’Indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti italiani, realizzata dall’associazione Laboratorio Adolescenza e dall’istituto di ricerca Iard. Il campione preso in esame sono 5600 studenti nella fascia d’età tra i 13 e i 19 anni. Storicamente, l’adolescenza è legata ad un certo senso di insoddisfazione personale per il proprio aspetto e corpo che cambia, ma negli ultimi anni questa tendenza è andata via via peggiorando.
Nel 2020, secondo i dati raccolti prima della pandemia, l’insoddisfazione negli adolescenti per il proprio aspetto fisico si era registrata nel 31% dei maschi e nel 55,4% delle femmine. Nel 2022, invece, i dati sono passati rispettivamente al 39% e al 60,7%, mentre la tendenza era stata in negativo per l’anno di socialità limitata, il 2021 (27% per i maschi, 50,1 per le femmine). Sembra, dunque, piuttosto evidente che il giudizio e il confronto sociale siano fattori importanti nella percezione che gli adolescenti hanno di loro stessi.
Adolescenti e aspetto fisico, il giudizio di influencer e fashion blogger
Gli adolescenti, insomma, si trovano sempre più brutti e, indica lo stesso rapporto, anche più grassi. Il 58% degli adolescenti maschi pensa di aver mangiato troppo e male nel corso degli anni di pandemia, percentuale che sale al 69,8% nelle ragazze. Il 37% di loro si lamenta di un aumento di peso, mentre il 27% (35,4% nelle femmine) si vede più grasso rispetto a coetanei e amici. Ma oltre al giudizio degli amici e dei conoscenti, ad essere importante per gli adolescenti è anche “quello che influencer e fashion blogger dicono”.
Il giudizio delle figure di riferimento social pesa sul 59,1% dei maschi, mentre per le femmine si arriva addirittura al 77,6%. Questi dati differiscono anche in base all’ordinamento scolastico, con una media del 63,5% negli studenti delle scuole medie e del 70,1% per le superiori. Secondo Fulvio Scaparro, psicologo che lavora con il Laboratorio Adolescenza, sentito dal Corriere, ad incidere sono stati parecchio i conflitti familiari nel periodo del Covid, che avrebbero spinto i giovani a rintanarsi nel mondo social, facendo crescere il peso di influencer e blogger nella loro vita.