“Caos plasma” in Lombardia. Nelle scorse ore la Regione ha aperto ai test sierologici nei laboratori privati, ma il sindaco di Rubbio, provincia di Pavia, denuncia l’emergenza burocrazia. Intervenuto ai microfoni di Agi, Roberto Francese ha annunciato di avere «400 vaccini umani» pronti a salvare vite grazie alla donazione del plasma, ma queste persone non possono a causa della cavillosità. «Vogliono uccidere 400 persone perché il protocollo prevede che vadano bene solo i test fatti dalla Diasorin, unica accreditata dalla Regione. Dai nostri test non validati ma con marchio CE, alcuni già autorizzati dall’Emilia Romagna risultano 400 cittadini con valori altissimi di anticorpi IgG, cioé quelli che indicano un’infezione che si è verificata molto tempo prima», le parole del primo cittadino di Robbio, che ha successivamente sottolineato che quei 400 hanno espresso la volontà di effettuare la donazione al San Matteo di Pavia, dove si stanno registrando importanti risultati.



DONAZIONI DI PLASMA BLOCCATE IN LOMBARDIA PER COLPA DELLA BUROCRAZIA

Il sindaco di Robbio ha spiegato all’Agi di aver scritto a Gallera, assessore della Sanità, sottolineando la necessità di partire subito per rispettare i protocolli. Roberto Francese ha inoltre messo in risalto di aver chiamato personalmente la Diasorin: «Dicono che non me li vendono, sebbene mi sia offerto di pagarli di tasca mia per avere la conferma dei nostri test. La ragione non la conosco. Vogliono uccidere vite umane per un principio». Parole pesanti, durissime, quelle del sindaco del comune pavese: «Ora la Regione dice che farà eseguire i test ai privati, mi fa piacere. Sono stati persi due mesi per fare esattamente quello che noi abbiamo fatto due mesi fa, spero che almeno chieda scusa».

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