Una donna di 36 anni avrebbe ucciso il marito 40enne avvelenandolo, prima con degli anticoagulanti in dose massicce, poi col cianuro. Secondo l’accusa l’omicidio sarebbe stato commesso dalla donna al fine di poter stare con l’amante. La verità sarebbe emersa solo a distanza di tempo con la riesumazione del corpo che ha confermato la presenza di cianuro. A commentare il caso nel corso della trasmissione Ore 14 è stata la criminologa Roberta Bruzzone: “Bisogna capire se è stato un avvelenamento progressivo o acuto”, ha spiegato. Nel secondo caso si tratta di almeno 200 milligrammi di sostanza. “Appare un arresto cardiaco, non impossibile in un 40enne”, ha aggiunto. Ma la Bruzzone indica come campanello di allarme l’odore di mandorle amare che avrebbe dovuto portare a dei sospetti iniziali.



A far sorgere i dubbi nei confronti della moglie sono alcuni messaggi in cui la donna viene accusata di aver ucciso il marito avvelenandolo. L’unica certezza è che l’uomo non è morto d’infarto ma le indagini sono ancora ad una fase iniziale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

40ENNE MORTO AVVELENATO: ACCUSE ALLA MOGLIE

Una donna di Termini Imerese è stata arrestata con l’accusa di aver avvelenato e ucciso il proprio marito con del cianuro. Una vicenda con protagonista Loredana Graziano, 35enne palermitana portata nella giornata di ieri in carcere perchè appunto fortemente sospettata di aver assassinato il proprio compagno di vita, il 40enne Sebastiano Rossella Musico. La morte risale a più di due anni fa, all’inizio del 2019, quando il pizzaiolo morì apparentemente per un infarto. Peccato però che ai famigliari quel decesso apparve fin dal primo momento sospetto, e di conseguenza gli stessi avevano chiesto agli inquirenti di fare luce sull’accaduto per scoprire la verità.



Con il passare del tempo le indiscrezioni e i rumors, come sottolineato da Palermo Today, sono via-via aumentate e alla fine gli investigatori hanno deciso di riaprire il caso, disponendo l’autopsia sulla salma. “A seguito delle prolungate indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Carini – fanno sapere dal Comando provinciale – il gip ha emesso il provvedimento ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico della donna che, mossa da un senso di forte insofferenza rispetto alla propria vita coniugale, dapprima avrebbe somministrato segretamente al marito un farmaco anticoagulante con effetti potenzialmente tossici nei casi di sovradosaggio e successivamente, il 22 gennaio 2019, gli avrebbe somministrato di nascosto una dose di cianuro, determinandone il decesso per insufficienza cardiorespiratoria nel giro di pochi minuti”.



AVVELENATO COL CIANURO DALLA MOGLIE: IL COMMENTO DEI LEGALI

Così invece gli avvocati della famiglia Musico: “Con la misura applicata oggi (ieri ndr) alla signora Graziano prende corpo l’odioso sconvolgente sospetto che lui abbia potuto subire una tragica sorte per mano della moglie. Al dolore per la perdita del proprio congiunto si aggiunge oggi per i nostri assistiti un dolore ancora più grande”. I due legali, Salvatore Sansone e Salvatore Di Lisi, sottolineano i rapporti già logori fra la vedova e la famiglia della vittima: “Per i suoi inspiegabili atteggiamenti di scarsa compassione già all’indomani dei funerali del povero Sebastiano, i rapporti familiari tra i signori Rosella Musica e la signora Graziano erano cambiati tanto da indurre i nostri assistiti a chiedere formalmente, dopo l’esito degli accertamenti autoptici eseguiti ad un anno di distanza dalla morte, che il corpo del loro caro fosse inumato nella tomba della famiglia Rosella Musico e non più in quella della famiglia Graziano”. Alla base del gesto, come riferisce Palermo Today, vi sarebbe la volontà della donna di stare con l’amante.