Multe per imprese e attività economiche che non rispettano le regole anti Covid-19, ma rischiano anche uno stop da 5 a 30 giorni. Lo prevede la bozza del dl quadro che approderà oggi nel Consiglio dei ministri. Viene quindi introdotta la “sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020”, quindi da 400 a 3mila euro. La sanzione però non è prevista solo per le imprese, ma anche per i cittadini che aggirano le regole. Nel testo visionato è precisato anche che «in caso di reiterata violazione della medesima disposizione, la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima». Da lunedì, dunque, le attività economiche e produttive saranno consentite solo a patto che «rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale». Nella bozza del decreto si legge anche che «le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali».
BOZZA DL QUADRO E LINEE GUIDA: MULTE E SANZIONI
Le linee guida Inail hanno causato diverse polemiche negli ultimi giorni. Questo anche perché il sottosegretario al ministero del Lavoro Francesca Puglisi le ha definite «raccomandazioni». Se sono raccomandazioni, allora perché sono previste sanzioni per chi non le rispetta? Evidentemente quei suggerimenti portano a delle norme. Non a caso governo e presidenti di Regione sono riuniti proprio per smussare le linee guida per la riapertura del 18 maggio, con l’obiettivo di evitare una babele di ordinanze disomogenee che creerebbero delle disparità e andrebbero in contrasto con le indicazioni appunto dell’Inail. «Perché in fabbrica basta un metro, altrove ne servono due e lungo il litorale addirittura le persone devono mantenere 5 metri di distanza?», questa è una delle domande, secondo Il Fatto Quotidiano, più frequenti tra i governatori. Gli imprenditori dal canto loro sono preoccupati invece per le eventuali responsabilità in caso di contagio nelle proprie attività. «Il governo e il Parlamento si dovranno occupare di questo tema», ha dichiarato a tal proposito il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.