Aveva fatto molto rumore la denuncia del vescovo cattolico di Tyler (Houston, Texas) Joseph Strickland contro il vaccino Moderna per presunto uso di feti abortiti, farà ancora più “caos” una dichiarazione firmata e pubblica di ben 5 vescovi cattolici che condannano i vaccini per il Covid-19 che utilizzano nei loro prodotti tessuto proveniente da bambini abortiti. Si tratta del vescovo ausiliare di Astana Athanasius Schneider, il
Cardinale Janis Pujats (Riga, Lettonia), l’Arcivescovo Tomasz Peta (Astana, Kazakhstan), l’ex arcivescovo di Karaganda, Jan Pawel Lenga, e lo stesso Vescovo di Tyler (Texas, USA) Joseph Strickland: i 5 prelati assieme ad un gruppo internazionale di scienziati e medici ha partecipato e sottoscritto la dichiarazione che rifiuta «il crescente coro di conferenze episcopali, singoli vescovi e preti che permettono questi vaccini». Si tratta dunque tanto una di critica e denuncia a livello scientifico quanto un problema morale, etico e tutto interno alla Chiesa Cattolica.
LO SCONTRO NELLA CHIESA
Nello specifico, la dichiarazione (pubblicata qui integralmente dal portale “Gloria.Tv”) rifiuta 2 documenti del Vaticano del 2005 e del 2008 che supportano la, secondo i vescovi ‘ribelli’, teoria che «un vaccino immorale possa essere moralmente lecito in casi eccezionali di urgente necessità se non esiste alternativa». Secondo i cinque vescovi – in netta ‘distanza’ dal Vaticano e dalle singole Conferenze Episcopali mondiali – i cattolici dovrebbero respingere categoricamente questo tipo di vaccini (non tutti sarebbero però uguale, ad esempio AstraZeneca-Oxford non utilizzerebbe questo tipo di materiale nel proprio tessuto compositivo, ndr). Nello specifico, tali vaccini vanno respinti perché categoricamente inaccettabile «e oltre ogni ombra di dubbio l’aborto in tutti i casi, considerandolo un atto maligno moralmente grave, che chiede vendetta al cielo». Secondo il documento ‘shock’ dei cinque prelati, l’aborto – considerato «il genocidio peggiore conosciuto dall’umanità» – è un tema centrale da tenere in forte considerazione nel giudicare questo tipo di vaccini anti-Covid, come quello di Moderna. «Il fine non giustifica il mezzo», spiegano i prelati ‘non allineati’.