La crisi del governo Conte scatenata dall’uscita di scena di Matteo Renzi, rischia di bloccare alcuni provvedimenti basilari per i contribuiti, come il congelamento dell’invio delle cartelle esattoriali che sono state sospese durante la pandemia. Se entro domenica prossima, come ricorda Il Messaggero, la misura di sospensione non verrà attuata, c’è il rischio che lunedì partano ben 50 milioni di atti fiscali, 50 milioni di cartelle che dovranno tra l’altro essere consegnate o ritirate, con tutto ciò che ne consegue in periodo di pandemia covid.
L’agenzia delle entrata si dice pronta alla colossale operazione, con un potenziamento delle presenze agli sportelli, e turni rafforzati; nel contempo, l’Agenzia proverà a far partire un po’ a rilento, d’accordo con il ministero dell’economia, l’invio della cartelle, ma servirà comunque una legge, visto che, una volta che gli atti saranno liberati, le raccomandate saranno d’obbligo. Obiettivo dell’esecutivo, come anche specificato negli scorsi giorni dalla viceministra all’economia, Laura Castelli, è quello di dare vita ad una nuova rottamazione, e ad un saldo e stralcio, una sorta di condono: pagare una determinata somma più bassa di quella effettiva da compensare, e chiudere la pratica.
50 MILIONI DI CARTELLE IN PARTENZA, E QUEI 900 MILIARDI NEL CASSETTO…
“Lei pensi a 50milioni di raccomandate da ritirare alle poste quando non si possono fare assembramenti – aveva spiegato Laura Castelli parlando con Eleonora Daniele a Storie Italiane – è importante fare un’operazione di saldo e stralcio. Il nostro obiettivo è quello di poter alleggerire questa mole di atti e di aiutare persone in difficoltà. Sul saldo e stralcio stiamo discutendo i dettagli”. In cantiere, come detto sopra, anche una nuova rottamazione, ovvero, la possibilità di dilazionare nel tempo le cartelle senza applicare pesanti sanzioni e interessi di mora, di modo da poter “rientrare” in tempi lunghi (sarebbe la quarta operazione di questo tipo in pochi anni). In questo secondo caso, però, i 50 milioni di atti di cui sopra andrebbero prima consegnati, e di conseguenza servirebbe un’altra norma ad hoc per potere diluire anche la consegna delle cartelle. Infine in programma anche una pulizia di quello che viene definito il “magazzino dei ruoli dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione”, 900 miliardi di euro di vecchie cartelle di soggetti falliti o deceduti, che lo stato non incasserà mai, ma che comunque impegnano l’Agenzia: obiettivo, eliminarli definitivamente.