Una strage di bovini in provincia di Cuneo, precisamente a Sommariva del Bosco, dove cinquanta mucche sono morte intossicate dopo avere ingerito un quantitativo non meglio precisato di sorgo, il cereale che era stato seminato, ma che non era adatto al pascolo. Il tutto, riporta il “Corriere della Sera”, si è verificato all’interno dell’azienda agricola del 58enne Giacomino Olivero, che nella mattinata di domenica 7 agosto 2022 ha trasferito i suoi 160 capi di bestiame in un appezzamento di sua proprietà, ubicato all’incirca a un chilometro di distanza dalle stalle.
Si trattava, come detto, di un campo coltivato a sorgo, pianta molto resistente alla siccità, ma le mucche, tra cui anche alcune manze, dopo averne mangiato un po’ hanno iniziato a tremare, cadere e soffocare: “Uccise come mosche – ha asserito l’allevatore al CorSera –. Abbiamo subito dato l’allarme e sono intervenuti il veterinario aziendale, Giovanni Toppi di Viterbo, il veterinario braidese dell’Asl, Francesco Acciari, insieme con i carabinieri forestali di Bra. Abbiamo cercato di salvare gli altri capi”.
50 MUCCHE UCCISE DAL SORGO, ELIA DALMASSO (ARA PIEMONTE E LIGURIA): “COLTI DI SORPRESA”
Non ci sono dubbi di sorta sul fatto che la morte delle cinquanta mucche sia stata causata proprio dal sorgo, pianta che, quando è giovane e sopravvive a una forte siccità, sviluppa sostanze tossiche, tra cui l’acido cianidrico, letale per bovini e ruminanti.
Il “Corriere della Sera” ha intervistato a tal proposito Elia Dalmasso, da poco nominato presidente Ara Piemonte e Liguria (associazione allevatori, riunisce 6.300 aziende nelle due regioni, oltre un milione di capi, di cui 300mila di bovini di razza piemontese), il quale ha commentato in questi termini l’accaduto: “Un fatto inaspettato che ci ha colpito tutti. Gli allevatori sanno che sorgo e mais, se sotto stress idrico, possono produrre tossine: lo sa bene chi alleva mucche da latte. Nessuno però si aspettava un esito così grave”.