Immigrati responsabili del 50% dei crimini in Italia
Dai rapporti sulla criminalità emerge che circa la metà dei crimini commessi in Italia sia da imputare a stranieri, soprattutto nella fascia tra i 14 e i 24 anni, mentre scenderebbe leggermente nelle fasce dai 45 in su. I dati sull’integrazione sono preoccupanti anche nel resto d’Europa, soprattutto in Francia e Regno Unito. Nel nostro Paese l’ISTAT stima che nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni gli stranieri residenti siano circa il 9,6% della popolazione. Tuttavia, circa la metà dei crimini è commessa da giovani immigrati, nello specifico il 65% degli scippi, il 50,2% dei furti, il 48,1% delle rapine, il 47,7 delle violenze sessuali e il 40,4% delle percosse.
Tra i 18 e i 24 anni, sempre nel nostro Paese, la situazione non differisce, ma per certi versi peggiora. In questa fascia gli stranieri sono l’11,2% della popolazione. In termini di crimini si parla dell’89,7% di quelli legati allo sfruttamento della prostituzione, il 55,8% delle violenze sessuali, il 52,6% delle rapine, il 52,4% dei furti e il 43,6% delle lesioni dolose, tutti imputabili ad immigrati. Oltre i 45 anni la situazione migliora parecchio, con un totale di crimini commessi pari a circa il 16,7%, a fronte di un 11,8% di popolazione immigrata.
Integrazione musulmani, anche in Francia e Regno Unito è lontana
I dati che arrivano per l’Italia dall’ISTAT sono più o meno in linea con quelli del resto dell’Europa. A preoccupare, però, è l’opinione che gli immigrati musulmani hanno dei Paesi nei quali si trasferiscono. Da una ricerca condotta in Francia da IFOP per l’Istituto Montaigne (come riporta Dagospia, ndr), il 50% dei musulmani francesi con età compresa tra i 15 e i 25 anni vorrebbe che la costituzione francese venisse sostituita dalla Sharia (la legge sacra dell’Islam, applicata proprio come una costituzione dei Paesi islamici). Sempre in Francia una ricerca del 2018 di Hakim el Karoui stimava che il 32% degli studenti musulmani avesse una visione assolutista della religione.
Il Regno Unito segue a ruota, con dati sui crimini simili a quelli italiani. Un sondaggio delle autorità statali inglesi, svolto nel 2018, stimava che il 23% dei musulmani inglesi fosse favorevole all’applicazione della Sharia nella loro comunità. Similmente, il 32% dei musulmani inglesi intervistati chiedeva pene di morte per l’offesa a Maometto. L’integrazione, insomma, sembra essere ancora lontana, e seppur i dati sui crimini debbano essere presi con le giuste distanze, a preoccupare è l’opinione che gli immigrati (di prima o seconda generazione) hanno dei Paesi europei.