L’agenzia di stampa italiana Ansa, attraverso il proprio sito, ha riportato stamane la vicenda di un 55enne, tale Silvio Ferrari, originario della provincia di Rimini, precisamente di Morciano di Romagna, che era morto a seguito delle conseguenze fisiche di una polmonite interstiziale acuta da Covid-19. L’uomo era deceduto il 12 aprile del 2020, nel pieno della prima ondata di covid in Italia e periodo in cui praticamente nessuno sapeva di fatto come comportarsi. L’agenzia di stampa sottolinea come la vittima fosse in buona salute, un rappresentante di commercio, purtroppo deceduto nel giro di meno di un mese. Silvio Ferrari si era sentito male per la prima volta il 13 marzo, e in quell’occasione aveva deciso di chiamare più volte il medico di base, chiedendo di essere visitato.



Il professionista però gli aveva diagnosticato via telefono, chiedendo i sintomi ma senza visitarlo, una semplice influenza di stagione. Purtroppo nei giorni successivi le condizioni fisiche del 55enne riminese si erano aggravate e il 20 marzo del 2020 era stato poi ricoverato presso l’ospedale di Riccione, da cui era stato in seguito trasferito in terapia intensiva a Rimini. Nel nosocomio riminese vi era rimasto fino al 12 aprile quando poi morì con una diagnosi di covid.



55ENNE MORI’ PER COVID A RIMINI, MEDICO A PROCESSO DOPO ARCHIVIAZIONE PROCURA

La famiglia della vittima subito dopo il decesso ha quindi iniziato a farsi delle domande e cominciare dal cercare di comprendere se il 55enne si sarebbe potuto salvare se fosse stato ricoverato prima. Inoltre, ci si domanda come mai il medico non abbia disposto il ricovero subito dopo “l’allarme” lanciato il 13 marzo.

I famigliari si sono quindi rivolti ad un avvocato, tale Ninfa Renzini, presentando una denuncia-querela nei confronti del medico di base, che a loro modo di vedere sarebbe stato responsabile di non averlo visitato o disposto comunque il ricovero in tempi non rapidi. La Procura di Rimini, come scrive ancora l’Ansa, aveva già espresso il proprio parere chiedendo l’archiviazione mentre il giudice per le indagini preliminari, Manuel Bianchi, ha disposto l’imputazione coatta per lo stesso medico di base, attualmente difeso dagli avvocati Filippo Gennari e Francesco Pisciotti, con le accuse di omicidio colposo, colpa medica. Nella giornata di ieri c’è stata la prima udienza al tribunale di Rimini, udienza rinviata al 6 marzo.