Tragedia a Padova, dove un 55enne è rimasto con la testa incastrata in un tombino ed è morto per soffocamento: questo, almeno, è ciò che emerge dai riscontri delle forze dell’ordine, intervenute sul posto nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 ottobre 2021. A perdere la vita è stato un cittadino italiano originario di Sassari e residente proprio nella città veneta, in una zona non troppo distante dal luogo in cui si è consumato il dramma (via Palestro). Pare che l’uomo stesse tentando di recuperare qualcosa dal tombino, probabilmente un oggetto, tanto che, come riferisce l’agenzia Adnkronos, non sarebbero stati rinvenuti segni di violenza o ferite sul suo corpo, mentre sembra che avesse assunto sostanze alcoliche prima di andare incontro al suo destino.



A dare l’allarme è stata una guardia giurata, che avrebbe trovato il malcapitato già privo di vita, disteso sul manto stradale e con il busto infilato nella cavità. Il tutto sarebbe avvenuto presumibilmente attorno alle 3.30, con la rimozione del coperchio di ghisa da parte della vittima, seguito dal tentativo di accedere all’interno del tombino, dove, però, la fanghiglia ne avrebbe determinato il soffocamento. I soccorritori intervenuti non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso.



PADOVA, 55ENNE MORTO CON LA TESTA INCASTRATA IN UN TOMBINO: SALMA A DISPOSIZIONE DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

Il 55enne morto a Padova con la testa incastrata in un tombino sarebbe stato vittima, dunque, di un’autentica disgrazia, come hanno avuto modo di appurare con i loro stessi occhi le autorità intervenute in loco subito dopo l’accaduto, ovvero l’équipe sanitaria del 118, la Polizia scientifica e il medico legale.

In ogni caso, la Polizia di Stato ha avviato un’indagine per ricostruire con esattezza l’accaduto e scongiurare qualunque altra ipotesi non collegata alla tragica fatalità. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria e nelle prossime ore potrebbero seguire aggiornamenti circa una vicenda che, giocoforza, ha scosso l’intera città.