Caso Golden power sulla fornitura di Huawei a Tim e Windtre: il Governo finisce nel mirino dell’opposizione ma non solo. Ma andiamo per gradi. Nel Consiglio dei ministri di lunedì sul Decreto semplificazioni, le forze di maggioranza avrebbero deciso di esercitare i poteri speciali sulla fornitura di tecnologia da parte del colosso cinese a Tim e Windtre. Formiche riporta di una vivace discussione sul delicato dossier e c’è un dettaglio da non sottovalutare: della notizia non c’è traccia nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi. Huawei è da tempo nel mirino degli Usa (ma è stato estromesso dal 5G anche dalla Gran Bretagna), e Pd e Movimento 5 Stelle sono su posizioni diametralmente opposte: i dem chiedono di anteporre la sicurezza al business del mondo tech, mentre i grillini spingono per la fazione asiatica. Formiche mette in risalto che il nuovo Golden power «prevede l’assoggettamento a notifica dei contratti o degli accordi, conclusi con soggetti esterni all’Unione europea, che abbiano ad oggetto l’acquisizione a qualsiasi titolo di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G». Ciò anche in caso di acquisizioni di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla realizzazione della rete.
Governo, esercitato Golden power su fornitura di Huawei a Tim-Windtre
Come dicevamo, il via libera al Golden power sulla fornitura Huawei a Tim e Windtre non ha trovato spazio nel lungo comunicato di Palazzo Chigi, ma c’è anche un altro dettaglio che ha acceso il dibattito politico. Il giorno dopo il Consiglio dei ministri, il premier Conte ha incontrato Davide Casaleggio. «È un lobbista di Huawei»: la denuncia arriva direttamente dagli Stati Uniti, parole di De Anna Lorraine, candidata repubblicana al Congresso. Nel novembre del 2019, alla presentazione del report della Casaleggio Associati sulle Smart Company era presente anche Thomas Miao, Ceo di Huawei. E non è un mistero che il colosso cinese punti a una parte della rete 5G del Belpaese. E su questo dossier ci sarà ancora molto da discutere, senza dimenticare il pressing Usa, documentato dal vertice tra Luigi Di Maio e l’ambasciatore statunitense Lewis Eisenberg. In tal senso, il premier Conte ha annunciato la convocazione di un tavolo ad hoc per raggiungere un’intesa definitiva…