La notizia del documento segreto con cui il premier Giuseppe Conte apre a Huawei, e quindi alla Cina, sul 5G ha scatenato la dura reazione della Lega. Il partito guidato da Matteo Salvini chiede infatti chiarimenti al Governo, che invece non ha ancora commentato. «Se esiste un patto segreto con la Cina per svendere i nostri dati e la nostra sicurezza il Governo deve chiarire in Parlamento», dichiarano i deputati leghisti Massimiliano Capitanio, segretario della Vigilanza Rai e membro della Commissione Trasporti, Poste e Tlc, Giulio Centemero, capogruppo in Commissione Finanze e Alessandro Morelli, responsabile Editoria e innovazione tecnologica. I tre hanno annunciato una interrogazione alla Camera in riferimento al Dpcm del 7 agosto «con cui si autorizzano i cinesi di Huawei a mettere le mani sulle nostre reti tlc, alla faccia del Golden power». E quindi attaccano: «Da una parte Conte ha bloccato la firma tra Tim e gli americani di Kkr, dall’altra Di Maio prepara la calata del ministro degli esteri cinesi in Italia a settembre». Del resto è evidentemente anche una questione di geopolitica e rapporti internazionali che vanno chiariti.



CONTE APRE A CINA PER 5G? LEGA ATTACCA “PIANO SUICIDA”

La Lega fa esplicito riferimento alla notizia lanciata da La Verità sul 5G, spiegando che Partito democratico e Movimento 5 Stelle hanno volutamente secretato i contenuti del Dpcm del 7 agosto. «Evidentemente PD e M5S hanno deciso di stare fuori dalla Nato, e ovviamente noi faremo di tutto per smascherare questo piano suicida», proseguono i tre deputati leghisti nella nota congiunta diffusa. E quindi attaccano il Governo, accusandolo di essere ben distante da quella democrazia che si vantano di difendere. «Che a questo governo la democrazia non piacesse lo avevamo capito da tempo, ma che con un dpcm si vincolasse l’intero paese a soggiacere al volere dell’imperatore Xi e ad abbandonare le democrazie europee e atlantiche è un fatto troppo grave per essere taciuto». Peraltro, la Lega contesta anche il fatto che un tema così importante e delicato sia stato oggetto di un decreto. «Non è accettabile che il nostro Paese venga svenduto al miglior offerente. Siamo certi di un pronto intervento del Copasir».

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