Le compagnie aeree Usa lanciano l’allarme sul 5G: mette a rischio migliaia di voli. Alla vigilia dell’abilitazione delle nuove frequenze da parte delle compagnie telefoniche AT&T e Verizon, è montata la protesta. Il motivo? Il rischio di interferenze con le strumentazioni degli aeroplani, con notevoli ripercussioni sul trasporto di persone e di merci.



«Una crisi catastrofica» secondo gli amministratori delegati delle principali aviolinee americane, che hanno firmato una lettera congiunta inviata anche al Dipartimento dei Trasporti per protestare contro l’introduzione del 5G. Secondo quanto affermato dalle compagnie aeree, il servizio C-Band 5G potrebbe rendere inutilizzabile un numero elevato di aereomobili a doppio corridoio come i Boeing 787. Questo situazione «potrebbe potenzialmente bloccare decine di migliaia di americani all’estero», riporta il Corriere della Sera.



5G, SCATTA L’ALLARME: “A RISCHIO MIGLIAIA DI VOLI”

Secondo quanto affermato in una lettera dall’associazione Airlines for America – riunisce le più grandi compagnie aeree del Paese, comprese American Arilines e Delta Air Lines – la nuova rete 5G rischierebbe di fare funzionare male gli altimetri, complicando in tal modo le procedure di atterraggio. Questi strumenti, infatti, sono necessari per misurare la distanza di aerei ed elicotteri dal suolo. Una batosta di non poco conto in un periodo di forte crisi dei commerci globali, legati alla pandemia da coronavirus, anche perché i numeri parlano chiaro.



Secondo gli esperti, infatti, le frequenze della banda C non sono le stesse usate dalla strumentazione degli aerei, ma sono molto vicine: anche solo questo potrebbe provocare il rischio di interferenze e, di conseguenze, di problematiche. La richiesta delle compagnie aeree è un «intervento immediato per evitare disagi operativi significativi a passeggeri, spedizionieri, alla catena di approvvigionamento e nella consegna di medicinali urgenti».  Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore sulla vicenda, ma le compagnie aeree Usa invocano un intervento repentino in vista dell’introduzione del 5G…