Allarme anticorpi monoclonali in Italia: a dargli voce è stata la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro”, condotta da Mario Giordano, in occasione della puntata di martedì 2 novembre 2021. Stando a quanto riferito nel corso del servizio mandato in onda, infatti, dagli ospedali di tutto il Belpaese si starebbe levando un grido di denuncia, in quanto 60mila dosi di monoclonali sarebbero ormai prossime alla data di scadenza nei frigoriferi dei nosocomi, dove rischiano di marcire senza essere utilizzate e senza poter aiutare i malati Covid.



A tal proposito, 5.200 dosi anticorpali sono state regalate dall’Italia (erano originariamente destinate alla rete ospedaliera della Lombardia) alla Romania. Una spedizione avvenuta a titolo totalmente gratuito ed effettuata soltanto per un motivo preciso: stanno per scadere. Ecco allora che, come testimonia un documento del Ministero della Salute di Bucarest, il nostro Paese sta iniziando a disfarsi degli anticorpi monoclonali per evitare che restino inutilizzati e debbano essere buttati via.



ANTICORPI MONOCLONALI IN SCADENZA, IL PROFESSOR BROCCOLO: “SE COSÌ FOSSE SAREBBE UN VERO PECCATO”

Il professor Francesco Broccolo, microbiologo dell’Università Bicocca di Milano, è intervenuto ai microfoni di “Fuori dal Coro” per dire la sua sul caso degli anticorpi monoclonali, confermando a sua volta di essere al corrente della notizia: “Lo dicono le farmacie di diversi ospedali – ha sottolineato l’esperto – e se così fosse sarebbe un vero peccato. C’è una risalita importante dei casi di infezione”, ma ad oggi nel nostro Paese i monoclonali non vengono quasi presi in considerazione, tanto che ne sono state adoperate finora solo 12mila dosi.



“Fuori dal Coro” ha ricordato la notizia che anche noi de “Il Sussidiario” avevamo riportato a suo tempo, ovvero l’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti sulle 10mila dosi gratuite offerte dall’azienda Eli Lilly: furono rifiutate e poi furono comprate a prezzo pieno dal nostro Governo nel mese di marzo. Ora, quegli stessi farmaci, acquistati a peso d’oro, sono ceduti all’estero per evitarne l’inutilizzo.