Un 62enne è stato dichiarato morto in ospedale, salvo poi essere rinvenuto sveglio in un sacco presso l’agenzia funebre. Jose Ribeiro da Silva, sfortunato protagonista di questa vicenda di malasanità, secondo quanto riferito dal “Mirror” era ricoverato all’Hospital Estadual do Centro-Norte Goiano di Uruaçu, nello Stato di Goiás, in Brasile, dove è stato ritenuto deceduto dai medici in seguito alle complicazioni legate al tumore alla bocca contro cui lottava da tempo.
La sorella di José, Aparecida, ha raccontato che suo fratello 62enne, dichiarato morto, ha però trascorso circa cinque ore in un sacco per cadaveri – mentre veniva trasferito dall’ospedale a un’agenzia funebre a oltre 100 chilometri di distanza, nel comune di Rialma – fino a quando un addetto dell’agenzia stessa si è accorto che l’uomo aveva gli occhi aperti e respirava ancora, ma con qualche difficoltà. Ha quindi contattato i servizi di emergenza e Jose è stato portato in un vicino centro sanitario, dove è poi realmente spirato a causa del grave stato di ipotermia in cui si trovava dopo essere stato chiuso ore al freddo.
62ENNE DICHIARATO MORTO PER ERRORE DAI MEDICI: LA SORELLA SPORGE DENUNCIA
Ai microfoni del “Mirror”, la sorella di José, Aparecida, ha asserito: “L’addetto alle pompe funebri mi ha chiamato, chiedendomi disperatamente di andare lì, perché mio fratello era vivo. È incredibile quello che è successo. Mio fratello ha passato cinque ore in un sacco di plastica, al freddo. È stato orribile, una situazione del genere è assolutamente inaccettabile”. Quando il 62enne è stato dichiarato morto, in realtà respirava attraverso una tracheotomia inseritagli da poco.
Il nosocomio, dal canto suo, ha affermato che il medico che ha firmato il certificato di morte del paziente è stato licenziato. Nel frattempo, il direttore tecnico dell’ospedale si è recato a Rialma per fornire assistenza ai familiari di José. La sorella Aparecida ha presentato una denuncia alla polizia in data 30 novembre. Le indagini sono tuttora in corso.