In Italia, in media, spariscono 67 persone al giorno. Una statistica allarmante, resa nota dal Commissario di governo per le persone scomparse, Antonino Bella, in occasione della sua relazione annuale, dalla quale sono emersi numeri da brividi. Li riporta “Il Messaggero”: nel 2022 le denunce di scomparsa in Italia sono state 24.369 (67 al dì, appunto), il 26,4% in più rispetto al 2021. Delle persone di cui è stata denunciata la sparizione, 47 sono minori, di cui 36 stranieri e 11 italiani. Poco meno del 50 per cento di loro è stato poi rintracciato.



“Minori, adulti e anziani che fanno perdere loro tracce ponendo i familiari in una situazione di grande angoscia, tra speranze e dolore”, ha commentato Bella. Peraltro, quasi i due terzi delle scomparse riguardano cittadini stranieri (15.152 in totale, +32,3% rispetto al 2021) e la questione è complicata soprattutto per l’elevato numero di minori di cui si perde le tracce, a tal punto che Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ha parlato di “gestione complicata per i minori stranieri non accompagnati, che richiama l’attenzione sul dramma quotidiano degli arrivi incontrollati. Non basta emozionarsi quando le persone partono, si mettono sulla nave, ma poi bisogna occuparsene quando arrivano. Essere in grado di sapersene occupare”.



67 PERSONE AL GIORNO SCOMPARSE IN ITALIA: GLI ALTRI NUMERI DEL VIMINALE

Il fenomeno delle persone scomparse in Italia tende quindi a peggiorare anno dopo anno. Ad accendere i riflettori su tale incremento è lo stesso Viminale, che dal 2013 – dunque negli ultimi dieci anni – ha contato 180.827 denunce di scomparsa, con 118.178 persone poi rintracciate. Scrive “Il Messaggero”: “Dei 24mila scomparsi lo scorso anno, 12.170 sono stati ritrovati, 175 sono i morti. Ci sono anche 942 over 65, quasi tutti italiani e per la gran parte uomini, l’80% è stato poi ritrovato; 4.128 i ragazzi italiani di cui è stata denunciata la scomparsa, e mille risultano ancora da ritrovare”.



Ma quali sono le motivazioni legate alle persone scomparse? In base alla statistica del Ministero dell’Interno, nell’82 per cento dei casi si tratta di allontanamenti volontari, mentre solo lo 0,22% riguarda vittime di reato e soltanto lo 0,27% la sottrazione da parte del coniuge o di altri parenti. Piantedosi, in conclusione, ha aggiunto: “L’aumento del numero delle denunce rappresenta anche un importante segnale di fiducia nel lavoro svolto dalle istituzioni”.