«Il governo esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste da parte italiana, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo, che hanno lasciato una ferita ancora aperta», è il commento del Premier Mario Draghi dopo la maxi operazione in Francia contro gli ex brigatisti e terroristi rossi. Soddisfatta anche la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, assieme al Presidente del Consiglio e agli omologo Macron-Dupond Moretti in Francia responsabile della buona riuscita dell’operazione estradizione (con una telefonata diretta Palazzo Chigi-Eliseo): «un pensiero alle vittime degli Anni di Piombo e ai loro familiari, rimasti per così tanti anni in attesa di risposte. Ringrazio le autorità francesi e in particolare il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, che fin dal nostro primo incontro ha mostrato una particolare sensibilità verso questa pagina drammatica del nostro Paese e una determinata volontà di collaborazione. In queste ultime settimane c’è stato un intenso scambio di contatti a vari livelli delle istituzioni, che hanno permesso di raggiungere questo storico risultato».



Soddisfazioni bipartisan al Governo Draghi per quanto avvenuto a Parigi, in primis Fratelli d’Italia: «L’arresto di sette terroristi rifugiati in Francia rappresenta di fatto la fine della dottrina ‘Mitterand’ e costituisce un passo importante per consentire alla giustizia di fare il suo corso. Fratelli d’Italia si congratula con il presidente del Consiglio Draghi per il lavoro svolto e il risultato raggiunto». Giustizia, vittoria dello Stato e silenzio sono le parole chiave utilizzate dai tanti familiari delle vittime di questi 7 esponenti degli Anni di Piombo: «Gli arresti degli ex brigatisti in Francia non sono solo una soddisfazione per noi parenti delle vittime, ma per tutto il nostro Paese», spiega Adriano Sabbadin, figlio del macellaio Lino ucciso nel 1979 dai Pac, «ora serve giustizia piena. I nostri morti non sono andati in prescrizione  e mi dispiace che Luigi Bergamin (che partecipò all’omicidio Sabbadin, ndr) sia riuscito a fuggire, ma sono fiducioso che possa essere catturato. Questi non sono da considerare ex terroristi», conclude all’Agenzia ANSA. Le estradizioni saranno effettive non prima di un anno, fanno sapere dall’Eliseo: nel frattempo prosegue la richiesta dell’Italia anche per gli altri 190 ex terroristi che dagli anni Ottanta trovano rifugio in Francia protetti dalla “dottrina Mitterand“. 



7 EX TERRORISTI ROSSI ARRESTATI IN FRANCIA

Su richiesta d’estradizione dell’Italia, le autorità giudiziarie e di polizia in Francia questa mattina hanno arrestato 7 ex terroristi “rossi” (Brigate Rosse, Lc, Nuclei Armati contro il Potere territoriale) mentre altri 3 sono riusciti a sfuggire alla cattura. La maxi operazione contro nomi importanti del terrorismo rosso tra gli anni ’70 e ’80 era stata “anticipata“ nelle scorse settimane dopo esplicita richiesta della Ministra della Giustizia Marta Cartabia al suo omologo francese Éric Dupond-Moretti.

«C’è l’impegno di Parigi ad affrontare l’urgente richiesta delle autorità italiane affinché gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla giustizia», era emerso dall’incontro in video collegamenti tra i due Ministri. Il motivo è noto: sono a rischio scadenza per prescrizione le posizioni di molti ex terroristi rifugiati in Francia da oltre 30 anni, con il Governo italiano invece intenzionato a far applicare la legge e la giustizia nel nostro Paese per i condannati negli Anni di Piombo.



ESTRADIZIONE BR: 3 SFUGGITI ALL’ARRESTO

Come riporta l’agenzia ANSA, i sette arrestati erano tutti a Parigi con l’operazione “Ombre Rosse” condotta in gran segreto questa mattina dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana. Al momento in sette ex Br-Lc-Nuclei per il comunismo sono in attesa di essere presentati al magistrato per la richiesta di estradizione avanzata dall’Italia: si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi (Brigate Rosse), Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua (condannato per omicidio del commissario Luigi Calabresi), Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale. La decisione finale è arrivata per mano del Presidente Macron, stando a quanto riferisce l’Eliseo, in risposta alle pressanti richieste del Governo Draghi: «abbiamo deciso di trasmettere alla Procura i 10 nomi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone». La “dottrina Mitterrand” della Francia – l’asilo per i condannati politici – non si applica, spiega Macron, per «i responsabili di reati di sangue» e per questo Parigi ha provveduto a consegnarci i condannati per reati più gravi. Dei tre non arrestati l’Eliseo fa sapere «non erano in casa e sono attualmente ricercati»: si tratta di Maurizio Di Marzio, ex brigatista, Raffaele Ventura (4 condanne per omicidio) e Luigi Bergamin, tra gli ideologi dei Pac, ovvero il gruppo armato di Cesare Battisti.