Tra pochissimi giorni cadrà l’anniversario dello scoppio dell’ultimissima fase della guerra tra Israele e Hamas che sarà trattata approfonditamente questa sera durante la diretta della nuova trasmissione di Rai 2 ‘L’altra Italia‘: la data da tenere a mente è quella – ormai famosissima – del 7 ottobre 2023, quando alle primissime luci dell’alba i miliziani palestinesi hanno lanciato una rapidissima ed ampia serie di attacchi missilistici (in larga parte falliti) contro il territorio israeliano dando il via ad una delle più ampie operazioni militari mai condotte dallo Stato ebraico nella sua storia (quasi) centenaria.



Partendo dalla fine – e poi arriveremo anche a quel 7 di ottobre – è importate ricordare che ad oggi la missione lanciata da Tel Aviv potrebbe dirsi di fatto conclusa visto che già alcune settimane fa era stato dato l’annuncio della completa distruzione delle capacità militari dei palestinesi; ma nel frattempo le tensioni si sono (prevedibilmente) estese all’intero Medio Oriente con buona parte dei paesi di confine con lo Stato ebraico che hanno operazioni militari simili all’attacco palestinese.



Da una risposta all’altra, dalla distruzione di un comando fino alle sempre più frequenti incursioni mirate, l’ultimo atto della guerra israelo-palestinese ci riporta direttamente al territorio del Libano che da un paio di giorni ha visto le truppe israeliane dare il via ad una vera e propria incursione terrestre: l’obiettivo è quello di debellare anche gli Hezbollah, ma molti osservatori temono che – presto o tardi – arriverà anche la risposta dell’Iran.

Cosa è successo il 7 ottobre 2024: dall’attacco di Hamas alla violentissima risposta di Israele

Dall’epilogo al prologo e torniamo – così – con la mente al 7 ottobre 2023 che per lo Stato ebraico passerà alla storia come uno dei peggiori giorni della sua storia repubblicana: quel giorno morirono 859 civili israeliani, unitamente a 278 soldati e a 57 tra poliziotti e forze dell’ordine, senza dimenticare neppure i circa 250 civili (tra cui 30 bambini) che furono rapiti dai miliziani di Hamas che li hanno condotti – ed ovviamente tenuti prigionieri – all’intero di Gaza; ma da parte dei palestinesi i morti furono un migliaio, con circa 200 catturati e spariti nelle prigioni dello Shin Bet e del Mossad.



Al centro del 7 ottobre 2023 ci fu la cosiddetta operazione ‘Alluvione Al-Aqsa’ lanciata dall’allora leader dei miliziani palestinesi Deif (poi ucciso da Tel Aviv qualche mese più tardi): circa 2/3mila razzi piovvero sui cieli israeliani e seppur furono quasi tutti fermati dai sistemi di difesa – morirono solo 5 civili -, nel frattempo le truppe palestinesi invasero kibbutz, territori e villaggi al confine con Gaza uccidendo, rapendo e talvolta stuprando chiunque incontrarono.

Non passarono neanche 24 ore che arrivò la risposta di Israele che ha lanciato l’operazione ‘Spada di Ferro’ che inizialmente portò nel bombardamento di più di 400 obiettivi e in un secondo momento – precisamente il 26 ottobre – ha portato all’incursione terrestre dell’esercito nella striscia di Gaza: una guerra che da quel momento non si è mai interrotta e che ad oggi ha causato la morte di quasi 41mila civili palestinesi e di 1600 tra militari e civili israeliani, senza dimenticare i quasi 2 milioni di sfollati.