Le spese degli affitti sono ancora detraibili? La domanda è ricorrente, anche perché si tratta di uno degli oneri detraibili più richiesti dai contribuenti e restano tra le voci più presenti appunto nelle dichiarazioni dei redditi. Ma è bene specificare le regole, soprattutto in vista del 730/2021. Va premesso che quando si parla di oneri detraibili, essi riguardano l’anno d’imposta a cui si riferisce la dichiarazione dei redditi che bisogna produrre. Pertanto, nella fattispecie riguarda l’anno di imposta 2020. Questo vuol dire che anche per le spese di affatto vanno indicate quelle sostenute l’anno scorso. Il versamento di un rateo di affitto a gennaio 2021 per il mese di dicembre, sposta la detraibilità dello stesso all’anno successivo, quindi alle dichiarazioni dei redditi 2022, quando dovranno essere presentati i dati per l’anno di imposta 2021.



Vale dunque il principio di cassa e l’anno solare. Inoltre, la detrazione sui canoni d’affitto resta sempre del 19 per cento, anche se vi sono delle differenze in relazione all’importo massimo che si può detrarre, in quanto è diverso a seconda della categoria di appartenenza e per limite di reddito.

DETRAZIONI SPESE AFFITTO E 730/2021: CASI PARTICOLARI

I limiti di reddito però, se l’affitto riguarda la casa dove vive uno studente universitario fuori sede, non valgono. In questo caso, infatti, si può detrarre dall’Irpef il 19% della spesa fino alla soglia massima di 2.633 euro. Vale però il requisito della distanza minima della casa affittata da quella di residenza del nucleo familiare: non deve essere inferiore a 100 chilometri per sfruttare appunto la detraibilità di questa spesa. Se invece la casa in affitto è l’abitazione principale, la detrazione è del 19 per cento in misura forfettaria. Spettano cioè 300 euro se il reddito complessivo non supera euro 15.493,71 e 150 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,72 euro e 30.987,41 euro. Nel caso di giovani tra 20-30 anni la detrazione del 19% è pari a 991,60 euro ma a condizione che il reddito complessivo del 2020 non sia superiore a 15.493,71 euro e che la casa sia diversa da quella dei genitori. Per quanto riguarda i lavoratori fuori sede, invece, la detrazione dell’affitto è pari 991,60 euro con reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro, invece è di 495,80 euro se il reddito è compreso tra 15.493,72 euro e 30.987,41 euro. Anche in tal caso la sede della casa affittata dai lavoratori fuori sede deve essere distante almeno 100 chilometri da quella di residenza normale ed essere fuori dalla propria Regione di residenza.



La detrazione delle spese di affitto nella dichiarazione dei redditi 2021 spetta per i contratti a canone libero (quelli di durata pari a 4 anni più ulteriori 4) e convenzionale (cioè a canone concordato, di durata pari a 3 anni più ulteriori 2), per la casa del figlio studente, per gli inquilini delle case popolari e per i lavoratori fuori sede. Si precisa che le detrazioni non sono cumulabili, ma il contribuente può scegliere l’opzione più favorevole. Se si trova in situazioni diverse, può però beneficiare di più detrazioni rapportate al periodo di anno. Ciò vale se per una parte dell’anno si trova in più di una delle situazioni previste e diverse a seconda dei casi.