Il 75 per cento di tutti gli studenti soffre “sempre” o “spesso” di episodi di stress causati dalla scuola, e il 44 per cento degli stessi si sente inadeguato e insicuro per via dell’ipercompetizione a scuola. Questo quanto emerge dal sondaggio “Scuola e benessere: oltre l’ipercompetizione e l’omologazione”, promosso da Unisona Live e l’Unicef, patrocinato dal Comune di Milano e dal ministero dell’Istruzione e del Merito, riguardante le scuole secondarie di secondo grado e dell’ultimo anno delle secondarie di primo grado, così come si legge su RaiNews.



La metà degli studenti afferma che vivrebbe l’istruzione con meno stress se ci fosse meno da studiare a casa, mentre ci sono molti alunni che chiedono più attività extracurricolari e spazi di aggregazione. Il sondaggio ha riguardato ben 25mila studenti ma anche docenti: “Il successo dell’evento testimonia l’importanza e l’urgenza di affrontare il tema del benessere psicosociale degli adolescenti nell’ambito educativo, e conferma l’impegno di Unisona Live e Unicef nel promuovere un’educazione inclusiva e orientata al benessere degli studenti”, sono le parole di Nicola Dell’Arciprete, coordinatore risposta in Italia, Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale.



STUDENTI E STRESS A SCUOLA: “TREMORI, PIANTI, URLA…”

Arianna Terrinoni, neuropsichiatra infantile al policlinico Umberto I di Roma, aggiunge, parlando dell’ansia da rientro: “Si tratta di una serie di manifestazioni comportamentali emotive che coinvolgono in particolare molti ragazzi in età evolutiva”. Aggiungendo che: “Su questa priorità siamo impegnati in prima linea in un programma finanziato dalla Commissione Europea che accompagnerà per due anni le autorità italiane nel migliorare il coordinamento tra i settori sanitario, sociale e scolastico”.

Dell’Arciprete sottolinea come sia fondamentale capire che gli studenti sono tutti diversi, non sono omologati, hanno “Tempi e modi diversi di imparare. I docenti dovrebbero valorizzare le capacità di tutti, evitando di elogiare solo gli studenti più brillanti, promuovendo invece attività di gruppo e progetti creativi che permettano a ciascuno di emergere ed esprimersi liberamente”.



STUDENTI E STRESS A SCUOLA: “TREMORI, PIANTI, URLA…”

Spesso quando si rientra a scuola si sperimenta confusione, rabbia, attacchi di panico e intolleranza e i genitori possono notare dei segnali di malessere. “Le manifestazioni possono andare da tremori, pianti, urla fino ad una sintomatologia ansiosa più strutturata – aggiunge l’esperta – con attacchi di panico e frequenza cardiaca accelerata con senso di mente completamente svuotata o anche sudorazione fino a vere e proprie crisi che noi chiamiamo lipotimiche con svenimenti”.

Come fare quindi per superare questa situazione? La neuropsichiatra spiega: “Innanzitutto è bene non esporre i ragazzi all’idea che stanno compiendo una tappa essenziale per il loro futuro professionale ma stanno invece compiendo una tappa essenziale per la loro crescita personale. Un uomo è anche quello che si costruisce grazie alla scuola, un uomo con dei valori umani con un’idea di collettività che deve essere a tutto tondo e questo lo fa proprio la scuola”.