LA BOZZA IN CDM SULL’AGGIUNTA NELL’8 PER MILLE DELLE COMUNITÀ ANTI-DIPENDENZE

Dai prossimi anni sarà possibile, per chi sceglie di destinare l’8 per mille allo Stato, aggiungere una parte delle proprie tasse ai centri di recupero contro le dipendenze dalla droga. La novità arriverà domani in CdM con la bozza del Decreto “Omnibus”, l’ultimo prima della breve pausa estiva del Governo Meloni: cambia così l’8 per mille con l’aggiunta del “recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche” tra le finalità delle destinazioni della quota del proprio Irpef.



Il cambiamento lo si avrà da quest’anno ma gli effetti saranno visibili dal 2026, l’anno in cui verranno distribuiti i fondi raccolti nel 2023 (quest’anno infatti il MEF distribuisce i fondi dell’8 per mille raccolti nel 2019, ndr). Come noto, l’8 per mille come il 5 per mille e il 2 per mille è una quota del proprio gettito di tasse Irpef che ogni anno può essere evoluta ad una realtà diversa: è una scelta volontaria e per quanto riguarda l’8 per mille riguarda due principali destinatari possibili, un’istituzione religiosa o lo Stato per attività umanitarie. Il decreto ipotizzato dal Governo Meloni non intaccherà la parte dedicata a Chiesa e le altre istituzioni riconosciute, bensì riguarda l’area destinataria allo Stato: come spiega l’Agenzia delle Entrate, i fondi destinati per scopi di interesse sociale/umanitario e fino ad oggi si poteva scegliere anche una specifica finalità tra «fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati, beni culturali». Con la bozza domani in CdM si aggiungerà una sesta motivazione facoltativa, per l’appunto a favore del recupero dalle tossicodipendenze.



SAN PATRIGNANO: “SORPRESA POSITIVA, NEGLI ULTIMI ANNI SOLO TAGLI”

Ricordiamo che se anche il contribuente non dovesse scegliere volontariamente un destinatario del proprio 8 per mille, i rimanenti “non scelti” vengono distribuiti proporzionalmente agli enti scelti dagli altri contribuenti. Ciò significa che con la nuova bozza del Governo si amplia la platea di destinatari dell’8 per mille nello Stato senza “intaccare” fondi destinati invece alle istituzioni e opere religiose. In attesa di capire come il MEF stabilità nei prossimi mesi i criteri di accesso ai fondi, la scelta della maggioranza trova il plauso delle comunità di recupero dalla droga dopo anni di richieste per maggiori investimenti in un’area dai numeri purtroppo in rapidissimo aumento.



«Di anno in anno assistiamo ad un preoccupante abbassamento dell’età media dei consumatori. Ragazzini di soli 14 anni che si avvicinano alle sostanze più “pesanti”. Non è che cominciano con le “canne”. C’è chi parte assumendo subito la cocaina. E, per di più, sotto forma di crack che nel giro di pochissimo provoca una forte dipendenza»: lo spiega Francesco Vismara, responsabile dei rapporti istituzionali della Comunità di San Patrignano, tra gli enti più importanti in Italia per il recupero dalle tossicodipendenze. Tanto da “SanPa” quanto in altri enti v’è la «sorpresa positiva» delle norme domani in CdM: «Sono anni che ci lamentiamo del taglio ai finanziamenti dedicati».