8 medici su 10 sarebbero in quarantena con tamponi per coronavirus a tutti gli operatori sanitari: parola di Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS. Intervenuto ai microfoni di Fanpage, il professore ha tenuto ad evidenziare: «Se poi mettiamo in quarantena l’80% dei medici, non abbiamo più nessun medico che possa curare i malati» e il numero dei morti crescerebbe. Remuzzi ha poi affermato che «è semplicemente impossibile» fare tamponi a tutti, questa sarebbe una strada sbagliata: per il medico i test andrebbero fatti «alle persone che hanno contatti con ammalati, alle cassiere dei supermercati, alle persone che guidano i pullman, agli ospedali entro certi limiti». Ma non solo: i tamponi non andrebbero fatti neanche a chi ammalato, in quanto la diagnosi «si fa al telefono o guardandoli».



REMUZZI: “”CON TAMPONI A TUTTI I MEDICI, 80% IN QUARANTENA”

«E’ una scelta, se vogliamo farla facciamola», è netto Giuseppe Remuzzi sull’ipotesi di fare tamponi a tutti i medici, basando il suo discorso su un concetto molto semplice: con otto medici su dieci in quarantena perché positivi al coronavirus, nessuno potrebbe curare i malati e ne morirebbero molti di più di quanti ne muoiono adesso e «morirebbero in condizioni drammatiche». Parole che fanno riflettere e che alimentano il dibattito già in corso da giorni. Come vi abbiamo raccontato, negli ultimi due giorni sono stati registrati 11 medici morti, con il totale dei camici bianchi deceduti per contagio salito a 61. Più di 6400, invece, i casi positivi: quanti operatori sanitari tra medici e infermieri risulterebbero infettati con tamponi di massa?

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