La Fondazione Gimbe ha lanciato l’allarme: i nuovi casi Covid sono aumentati dell’80,7% in Italia nella settimana di Natale, dunque in un lasso temporale di appena sette giorni. Dati allarmanti e, per giunta, non sono gli unici; infatti, si è registrato anche un incremento del 20,4% di ricoverati con sintomi e del 13% di degenti in terapia intensiva, con 1.024 morti tra il 22 e il 28 dicembre (media di 146 al giorno, +16%). Numeri e statistiche che altro non fanno che evidenziare la criticità dello scenario attuale a livello pandemico nel nostro Paese.
Ai microfoni dell’agenzia di stampa nazionale Ansa, il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, ha voluto evidenziare che da due mesi e mezzo a questa parte “si rileva un aumento dei nuovi casi, che nell’ultima settimana ha subìto un’impennata, superando quota 320mila, sia per l’aumentata circolazione virale, sia per l’incremento del numero dei tamponi”. Come se non bastasse, il sistema di testing risulta essere già letteralmente in tilt, dal momento che emergono troppi falsi negativi dai tamponi rapidi (antigenitici) e “con l’emersione di un numero enorme di casi si rischia un lockdown di fatto, indipendentemente dalla modifica delle regole sulla quarantena”.
COVID, FONDAZIONE GIMBE: “CORSA AI TAMPONI SENZA REGOLE IMPEDISCE DI TESTARE IN TEMPI ADEGUATI CHI REALMENTE NE HA NECESSITÀ”
Nel focus eseguito da ANSA sull’argomento, la Fondazione Gimbe in materia di test Covid ha rimarcato che nelle ultime due settimane il numero dei tamponi totali è salito del 38%, passando da 3.750.804 (8-14 dicembre) a 5.175.977 (22-28 dicembre), con un incremento tanto dei test rapidi (+38,7%) che di quelli molecolari (+36,3%). Come denunciano dall’ente presieduto da Cartabellotta, “la corsa ai tamponi senza regole sovraccarica il sistema di testing, impedendo di testare con tempi adeguati chi ne ha realmente bisogno; inoltre, il ricorso sregolato ai tamponi rapidi da parte di soggetti asintomatici contribuisce ad alimentare false sicurezze, visto il 30-50% di falsi negativi. Infine favorisce l’espansione del mercato nero”.
Infine, i dati sui vaccini: al 29 dicembre l’81,4% della popolazione (48,2 milioni) ha ricevuto almeno una dose di siero e il 78,1% (46 milioni) ha completato il ciclo. Invece, i non vaccinati sono 9,4 milioni, di cui 2,3 over 50 e 3,4 d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni. La copertura delle terze dosi è al 58,9%, con rilevanti differenze regionali.