E’ stato assolto Salvatore Spina, il 38enne badante che era stato accusato di aver ucciso l’anziana Diva Borin, 86enne di Urago Mella, provincia di Brescia, trovata senza vita a marzo del 2019 in casa sua. L’uomo che l’assisteva è risultato essere completamente innocente ed assouto dall’accusa di omicidio volontario “per non aver commesso il fatto”, dal gup del tribunale di Brescia. Il pm aveva chiesto una condanna di 14 anni e quattro mesi sostenendo che Salvatore Spina avesse soffocato Diva Borin, la sera in cui la donna gli aveva comunicato di voler assumere un’altra badante a cui avrebbe poi lasciato l’eredità inizialmente promessa, o in parte, al 38enne.



“E’ stata una decisione coraggiosa – ha raccontato Giacomo Nodari, l’avvocato dell’accusato, in esclusiva ai microfoni di Lombardia Criminale, programma in onda su Telelombardia – è stato un processo indiziario, non erano state individuate strade alternative… arrivare comunque ad una decisione con rito abbreviato e formula piena non si vede sempre, siamo molto contenti per Salvatore e la sua famiglia”. Ovviamente felicissimo anche lo stesso ex badante, che sempre ai microfoni di Telelombardia ha confessato: “Mi hanno dipinto come un mostro, una cosa molto vergognosa”.



86ENNE UCCISA A BRESCIA, ASSOLTO EX BADANTE: LE LACRIME LIBERATORIE

La sua compagna ha aggiunto: “Dopo tutto il male che ci hanno fatto è normale piangere – commentando le lacrime liberatore dell’imputato subito dopo l’assoluzione – ci dispiace per quello che è successo alla nonna ma non c’entriamo niente, l’abbiamo detto mille volte”.

Nella sua arringa, come ricorda il quotidiano Il Giorno, l’avvocato di Spina aveva illustrato come sulla presunta arma del delitto usata per ammazzare la signora Diva Borin, un foulard, non vi fosse la presenza del dna del suo assistito, ma quello di un profilo maschile al momento ignoto. Inoltre, la difesa ha sostenuto come Salvatore Spina, badante dell’anziana uccisa in provincia di Brescia, non avesse problemi di soldi, e che l’anziana signora non era intenzionata affatto a cambiare badante. A questo punto ci si domanda chi possa aver ucciso la povera Diva Borin, e a più di tre anni dall’omicidio, l’assassino è ancora a piede libero, senza un volto ne un’identità. Nei prossimi giorni sono attese le motivazioni circa l’assoluzione di Salvatore Spina, che ricordiamo, non è stato mai oggetto di alcuna misura cautelare.



Ora, a più di tre anni dall’accaduto, è arrivata l’assoluzione: le motivazioni sono attese nei prossimi 90 giorni. E’ bene ricordare che per Salvatore Spina non è mai stata emessa una misura cautelare. A convincere il giudice della sua innocenza sarebbero state le ultime perizie medico-legali, che avrebbero smentito la possibilità di una morte prima delle 23 dell’1 marzo 2019, gli orari che invece venivano contestati a Spina. Questo significa che Diva Borin è morta nella notte – venne ritrovata, ricordiamo, proprio da Spina verso mezzogiorno del 2 marzo – e che qualcuno l’ha uccisa. Ma quel qualcuno è ancora libero.