IL SETTIMO REPORT ISS-ISTAT SU MORTALITÀ COVID

Il 90% di morti Covid vede il coronavirus Sars-CoV-2 come causa direttamente responsabile del decesso: a definirlo il settimo rapporto Iss-Istat presentato stamane sull’impatto della pandemia sulla mortalità totale in Italia.

Preso un campione di 6.530 schede di morti relative a casi deceduti nel 2021, il report registra la presenza del Covid-19 come «come causa iniziale, le sue complicanze e la presenza di altre concause». In quelle schede valutate dal dossier Iss-Istat si è scoperto che il 90% dei casi si riscontrano «come complicanze condizioni tipicamente associate al virus, quali polmonite, insufficienza respiratoria, di stress respiratorio acuto o altri sintomi respiratori». Sempre nel rapporto diffuso il 2 marzo si legge che nel progredire della campagna di vaccinazione negli ultimi mesi, la mortalità è per fortuna diminuita in maniera significativa a partire dalla 20esima settimana del 2021 (dopo i primi 5 mesi): l’82% circa dei decessi nel 2021 è avvenuto nel primo quadrimestre.



“CON OMICRON CALANO I DECESSI COVID-19”

Non solo, il dossier presentato da Istituto Superiore di Sanità e Istat mostra come la mortalità per Covid-19 correlata nella fascia over-80 si è ridotta con forza: verso la fine del 2021 si è infatti raggiunta la copertura vaccinale con ciclo primario pari al 95%, limitando i danni specie per le categorie di cittadini over 60 anni. «Da inizio pandemia (marzo 2020) a gennaio 2022 l’eccesso di mortalità totale, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178mila decessi, con gran parte dell’eccesso del 2021 che è stato osservato nel primo quadrimestre quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa», spiega il report diffuso oggi dall’Iss. Da luglio 2021 però l’eccesso di mortalità in Italia è valutato inferiore alla media Ue: «nel 2021 l’andamento dell’eccesso di mortalità nell’Ue ha raggiunto un picco ad aprile (21,0%), quindi è sceso al 10,6% a maggio e ha raggiunto il minimo del 5,6% a luglio. In autunno si è osservato un nuovo rialzo e l’eccesso di mortalità ha raggiunto il 17,7% a ottobre e il 26,5% a novembre 2021 (dati Eurostat)». Dopo 5 mesi dall’inizio della quarta ondata Covid di cui maggior responsabilità del contagio è data dalla variante Omicron, si può a buon ragione sostenere che tale variante sia sì molto contagiosa ma non più letale: anzi, «Il confronto tra ondate epidemiche di Covid-19 in termini di eccesso di mortalità, evidenzia che nell’ondata in corso l’impatto sulla mortalità è più contenuto rispetto alle ondate precedenti». Spiegano da Istat e Iss come durante il periodo «1° ottobre 2021-31 gennaio 2022 si registrano circa 250mila decessi, 40mila in meno rispetto a 12 mesi prima, con un calo di oltre il 13%».



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