Sono dati allarmanti quelli forniti dall’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo, in collaborazione con la Sipec la società italiana di pediatria condivisa, in merito all’utilizzo degli smartphone da parte dei ragazzi e non solo. Secondo quanto emerso, il 54% dei genitori allatta i figli mentre utilizza il cellulare, compromettendo così la relazione speciale che si instaura in quel momento fra madre e figlio. Inoltre, il 90% dei ragazzi che sono in casa senza smartphone si annoia, non sapendo cosa fare. I dati saranno presentati domani a Napoli, in occasione della 6a giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e sul cyberbullismo dedicata in particolare a bambini e adolescenti, ma sono decisamente eloquenti e sono emersi a seguito di un’indagine realizzata su 13.049 persone di tutte le età, sia giovanissimi che genitori.



Oltre a quelli già elencati sopra, il 60% dei genitori ammette di trattenere i figli con i dispositivi elettronici nel corso della giornata, mentre il 67% dei genitori li usa in loro presenza, il 30% glieli offre quando sono fuori di casa, il 25.5% glieli da quando sono stanchi, il 27% quando sono agitati per calmarli, e il 33% dei bimbi si lamenta in quanto gli adulti tolgono attenzione verso di loro dedicandola appunto ai device. Ma non è finita qui, perchè il campione sondato ha dichiarato che viene fornito lo smartphone a bimbi fra i 4 e i 9 anni come se fosse un gioco, e lo fa l’88% dei genitori, praticamente 9 su 10. Tutto ciò ovviamente a discapito di altri giochi e intrattenimenti, come le passeggiate, l’uscire all’aria aperta, l’andare al parco, o tutte quelle attività che si possono fare fra genitori e figli in generale.



90% RAGAZZI SENZA SMARTPHONE SI ANNOIA: I NUMERI ALLARMANTI DELLA DI.TE SULL’USO DEI DEVICE

Come sottolinea l’indagine riportata dal quotidiano Repubblica, se i bimbi vengono abituati ad utilizzare i device fin da piccolissimi, c’è il rischio che crescendo non provino più interesse per altro. A riguardo, nella fascia 9-14 anni il 98.2 per cento spiega di utilizzare il device durante la giornata, in pratica la totalità. “Un uso eccessivo e sempre più precoce dei dispositivi può avere conseguenze negative sul piano psicologico e sociale e potrebbe perfino causare problemi di salute nel percorso di crescita e sviluppo”, afferma Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (Di.Te).



E ancora: “Molti adulti, usando in modo non pienamente consapevole la tecnologia e non conoscendo i rischi reali del suo utilizzo nelle diverse fasce di età, è come se abdicassero il loro ruolo di educatori. Come genitori dovremmo, invece, essere un punto di riferimento autorevole per i nostri figli, dovremmo dare e rispettare regole, ma anche coltivare il dialogo, spesso invece giustifichiamo tutto, lasciamo correre senza pensare alle conseguenze”. Lavenia mette in guardia: “Facciamo di tutto affinché la tecnologia non interferisca troppo nello sviluppo e nella crescita dei nostri figli, diventando consapevoli in primis dell’uso che ne facciamo”.