Lancia l’allarme Flavia Petrini, presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), circa il fatto che gli ospedali sono ormai pieni solo ed esclusivamente di pazienti non vaccinati, ed in particolare, le terapie intensive. Parlando stamane con l’Adnkronos, ha confessato: “Oltre il 90% di chi è oggi in terapia intensiva negli ospedali italiani è non vaccinato, sono per la maggior parte persone con un’età medio-alta ma si vede anche qualche giovane”.
Quindi ha sottolineato: “Entrare in rianimazione Covid vuol dire avere una prognosi a rischio decesso o invalidità grave. Sopravvivere con una tracheotomia o con danni funzionali respiratori è molto dura. Quindi non capisco davvero come, a fronte di effetti avversi rarissimi delle vaccinazioni, ancora ci siano persone che non vogliono vaccinarsi e rischiare anche di morire”.
PETRINI: “T.I. PIENE DI NO VAX, E ANCHE IN SEMI INTENSIVA E’ LO STESSO”
E non ci sono solamente le terapie intensive, l’ultimo step da ‘dentro o fuori’: “Anche chi è in semi-intensiva – ha proseguito la Petrini – ha una sintomatologia medio-grave con strascichi come una fibrosi polmonare, e se questi pazienti hanno un’età avanzata rischiano una compromissione di vari organi e apparati. Per questo è ancora più importante che le persone ancora non immunizzate si convincano e facciano il vaccino”.
Pazienti no vax a parte, al momento gli ospedali non sono in fase di stress come accaduto soltanto fino a pochi mesi fa: “In questo momento viaggiamo con numeri in leggero incremento, ma non c’è lo stress dei mesi più difficili e questo è un successo dei vaccini”. Quindi la presidente della Società italiana di anestesia ci tiene a sottolineare: “Noi siamo degli accaniti sostenitori della vaccinazione a tappeto quindi non mi stupirei se si andasse verso questa direzione e abbiamo apprezzato, in questo senso, le parole di Speranza e Draghi. I vaccini in passato hanno debellato tante malattie e non vedo perché oggi non possano essere usati per uscire da questa pandemia”.