Non piove e non nevica, Governo… si sbotta nelle terre alte. In realtà, il Governo alla montagna ci tiene, come ripete la ministra al Turismo Daniela Santanchè, che ha annunciato sul sito del suo dicastero la pubblicazione della graduatoria del fondo ammodernamento, sicurezza e dismissione degli impianti di risalita e di innevamento artificiale, con 147 milioni di euro di risorse disponibili, a fronte di uno stanziamento complessivo di 250 milioni di euro per il triennio 2024-2026. “È un investimento di rilevanza per le montagne italiane – ha detto -, un asset strategico fondamentale per il turismo. Questa azione si aggiunge ai fondi destinati agli Appennini e a quelli del bando montagna Italia: è un’iniziativa che favorirà la crescita e lo sviluppo di questo importante comparto, che riveste un ruolo strategico per l’economia nazionale, specialmente in vista di Milano-Cortina 2026”.
In montagna intanto continua a non nevicare, o comunque nevica ben poco, con l’arco alpino a far da barriera: in Austria, invece, il manto bianco è spesso metri. Qui le temperature restano alte, con uno zero termico che sfiora quota tremila. Un evidente cambiamento climatico che impiantisti e operatori mitigano con la neve tecnica, sempre più sostenibile visto l’utilizzo di invasi di raccolta idrica dedicati e l’innovazione dei sistemi, che garantisce un utilizzo limitato di energia. “Ma sostenibilità è anche presidiare e curare il territorio, preservandolo dal dissesto idrogeologico, dalle frane e dagli incendi – dice Valeria Ghezzi, presidente di Anef-Associazione nazionale esercenti funiviari, Fianet a livello europeo -. Sostenibilità è creare lavoro e occupazione. Il lavoro in montagna è complesso: per i trasporti, le distanze, ma soprattutto le difficoltà nel reperire le giuste professionalità per affrontare l’evoluzione tecnologica che aiuta a risparmiare acqua ed energia a parità di neve prodotta e consumare meno gasolio nella battitura delle piste. Tutto questo rende l’imprenditoria di montagna una sfida. Negli ultimi anni, le aziende impiantistiche hanno lavorato molto per certificare la propria sostenibilità, misurare la propria Impronta di carbonio e compensare i propri impatti fino a diventare carbon neutral e redigere bilanci di sostenibilità. Il territorio e il panorama sono il nostro vero prodotto e sono, prima ancora, lo spazio in cui i montanari vivono e abitano 365 giorni all’anno. La necessità di curarlo, salvaguardarlo, proteggerlo è per noi una priorità assoluta, non un obbligo, ma una necessità vitale”.
Gli sciatori, in questi giorni, nevicate o no, possono dunque contare sugli impiantisti, che stanno sfruttando i pochi spiragli di freddo, auspicato per la tenuta della neve. Un lavoro costante, che però sta portando ottimi risultati: praticamente tutti i tracciati sono percorribili, visto che la neve tecnica resiste anche in queste condizioni. Dopo il pienone dell’Immacolata, dicembre sta procedendo ovunque alla grande. In Trentino, ad esempio, dove il turismo vale 3 miliardi di euro, si registrano presenze e prenotazioni in forte aumento rispetto all’anno scorso (circa il 20%), nonostante le ormai costanti incertezze dovute ai conflitti, all’inflazione, ai rincari.
Secondo le previsioni, a fine stagione si dovrebbe segnare circa il +4% per l’intera filiera. Ghezzi sostiene che questi dati confermano che “lo sci è una passione imprescindibile”.
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