Francesca Simonetti è Orietta Berti a Tali e Quali Show 2022 e guadagna la prima standing ovation della puntata. Ottimo impatto da parte della talentuosa imitatrice, che canta due brani iconici della mitica cantante, vale a dire il classico Finché la barca va e la hit Mille.  Francesca incanta la giuria, soprattutto Loretta Goggi che è come sempre la più benevola nei giudizi. “Brava, deliziosa. Questa è stata una cosa deliziosa”, il parere della giurata di Tali e Quali Show. Carlo Conti rimane a bocca aperta per l’imitazione fedele e curata nei minimi dettagli da parte di Francesca, anche se non tutti sono del suo stesso avviso. Al termine dell’esibizione, ad esempio, Cristiano Malgioglio esprime un parere discordante: “Mi sei piaciuta nella prima parte, meno nella seconda…”. Il pubblico rumoreggia, ma la Simonetti sorride, proprio come farebbe la vera Orietta. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Orietta Berti imitata da Francesca Simonetti a Tali e Quali Show 2022: attesa per l’esibizione

Questa sera, sabato 15 gennaio, torna Tali e Quali Show in versione NIP. Carlo Conti conduce la seconda puntata su Raiuno, a partire dalle ore 21.25. Protagonisti saranno anche oggi 11 artisti non professionisti, alle prese con le reinterpretazioni di personaggi famosi, cantando chiaramente dal vivo. Tra i big della musica italiana e internazionale che vedremo tra le imitazioni della seconda puntata c’è la mitica Orietta Berti. La cantante naviga a vele sempre più gonfie e, nonostante la dura pandemia che ha segnato anche l’anno appena trascorso, la sua barca ha navigato impetuosa solcando il mercato discografico e portandole dischi d’oro e inviti in decine di trasmissioni e festival.



Oriettona nazionale non cede e il suo look da bambolina post-moderna, il suo personaggio sospeso tra l’ingenuo e il caparbio, l’ha coinvolta, lo sappiamo tutti, nella recente estate di fuoco durante la quale, con il singolo ‘Mille’, assieme a Fedez e Achille Lauro, il grande tormentone dell’estate 2021. Così, sulla soglia dei quasi ottant’anni, Orietta Berti si è lasciata coinvolgere dal rap di Fedeze e dall’universo trap di Achille Lauro in una canzone che coniugava tre personaggi antipodali tra loro, surreali per molti aspetti, un lavoro assolutamente commerciale che ha portato dischi d’oro e di platino al trio.



Orietta Berti, il 2021 è stato un anno d’oro

Nel 2021 la ricordiamo anche durante il Festival di Sanremo e la sua gaffe nei confronti della rivelazione del rock mondiale, i Maneskin, che l’Oriettona ha chiamato i ‘Naziskin’, per poi salire sul palco assieme al quartetto delle meraviglie, vincitore dell’Eurovision Song Contest, in seguito alla corte di Rolling Stones, futuri protagonisti anche Coachella Festival. Ma il battesimo della Berti ha portato fortuna a Vittoria, Daiano & co e Orietta non si limita mai, anzi, glorificando il suo 2021, l’Italia ha potuto inaugurare il nuovo anno con il countdown di Orietta per brindare e sognare un anno migliore. Sulle reti Rai quindi, il 31 dicembre ha visto finire la sua presenza inquietante prima con il discorso del Presidente Mattarella, poi con il conto alla rovescia e gli auguri di questa figlia dell’Emilia mainstream.

Durante un’intervista al Corriere della Sera, Orietta Berti, alla domanda riguardante questo nuovo e immenso successo, lei risponde con la semplicità di ‘Suor Sorriso’ (personaggio che ha interpretato anche al cinema ad inizio carriera), ‘È il successo che arriva a un’età certa’, ribadendo il fatto che nonostante gli anni lei guarda sempre avanti, preparando nuovi dischi, spot pubblicitari, interviste, comparsate televisive. Perché lei è sempre l’Orietta della quale s’innamorò artisticamente anni fa anche Fabio Fazio nel suo glorioso ‘Quelli che il calcio’, la Berti di tutti, il nazional popolare all’ennesima potenza, al punto che anche Pippo Baudo oggi, nei suoi confronti, appare prodotto di nicchia. Ma l’Italia ama questa leggerezza, ama gli stereotipi di Orietta, della sua famiglia votata alla “O” come iniziale del nome (il marito si chiama Osvaldo, i figli Otis e Omar), la sua collezione di acquasantiere, la sue emilianità.