La sua storia sta facendo commuovere tutti. Perché è la storia di un bambino di soli 6 anni che ha lottato con tutte le sue forze e con ammirevole astuzia per abbandonare la sua Costa d’Avorio e salire clandestinamente sul barcone che l’avrebbe condotto in Italia da mamma Aisha e dalla sorellina gemella Rama. Juniò Diara, questo è il suo nome, ha affrontato a mani nude il destino, beffando gli scafisti ai controlli e trovando negli altri passeggeri a bordo del peschereccio 169 validi alleati, che l’hanno protetto, aiutato, nascosto. E, alla fine, ce l’ha fatta: ha raggiunto quell’Italia tanto agognata e ha riabbracciato, tra le lacrime e l’emozione di tutti i presenti, la mamma e la sorella nel centro di prima accoglienza per richiedenti asilo di isola Capo Rizzuto (Crotone). Come ha fatto, però, a trovarla? Semplice: è stata rintracciata grazie al programma “Restoring family links”, progetto della Croce Rossa partito dopo il grande naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in sinergia con la Questura e con la Prefettura.



JUNIÒ, ESEMPIO DI TENACIA

Juniò, come racconta “Il Corriere della Sera”, ha dimostrato grande coraggio e non soltanto in questa occasione. Già all’inizio del 2020, il piccolo aveva chiesto alla madre di imbarcarsi verso l’Italia insieme alla sorellina, dopo che il suo papà era stato ucciso in un agguato e la donna era caduta in depressione. Le aveva anche detto: “Molto presto ti raggiungerò in Italia. Per un bambino è più semplice cavarsela”. Parole che denotano una maturità impressionante e sicuramente inaspettata in un bimbo di appena 6 anni d’età, che è stato quindi temporaneamente affidato a un’amica della madre. Tuttavia, il desidero di ricongiungersi alla sua famiglia era troppo intenso e dopo pochi giorni è scappato, andando alla ricerca di un modo per salpare alla volta del Belpaese. Ha affrontato una traversata del Mediterraneo durata settimane ed è stato scoperto soltanto quando il barcone è stato fermato in acque internazionali. Poi, la quarantena sulla nave Moby Zaza e, lunedì sera, il via libera per il piccolo, che ha abbandonato la Sicilia e ha raggiunto la Calabria, riabbracciando finalmente la sua amata mamma.

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