“Israele non sta compiendo nessun genocidio a Gaza”
Il filosofo francese André Perrin ha pubblicato una riflessione sulle pagine del quotidiano Le Figaro sulla guerra a Gaza che vede Israele tentare di eradicare Hamas. Un conflitto che per molti critici in tutto il mondo sta causando un vero e proprio genocidio nella Striscia a spese dei civili tra i quali sono nascosti i terroristi e che finiscono per essere vittime collaterali (ma forse non così tanto, dicono i critici) di una guerra che non hanno chiesto di combattere.
Secondo il filosofo, però, è scorretto parlare di genocidio in merito a quanto sta facendo Israele nei confronti degli abitanti della Striscia di Gaza. Si tratta, soprattutto, di una questione semantica, perché il genocidio consiste, secondo una convenzione Onu, “in atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”, con condizioni estremamente rigide per essere riconosciuto tale. Non a caso, spiega il filosofo nel suo ragionamento sul genocidio di Israele a Gaza, nella storia vi sono solo tre genocidi definiti tali: “quello degli armeni nel 1915-1916, quello degli ebrei tra il 1941 e il 1945 e quello dei tutsi in Ruanda nel 1994”.
Perrin: “Israele sta facendo come gli inglesi contro i nazisti”
Insomma, definire genocidio quanto sta facendo Israele a Gaza sarebbe, secondo il filosofo, “stravagante“, trattandosi di “bombardamenti che colpiscono i civili mentre mirano a obiettivi militari”, peraltro assolutamente identici ai “bombardamenti anglo-americani per consentire lo sbarco in Normandia”. Nella sola seconda guerra mondiale, ricorda, morirono “40 milioni di civili, rispetto a 22/25 milioni di soldati”.
Si potrebbe, certamente, dire che ogni guerra, compresa quella tra Israele e Hamas, è sbagliata, anche e soprattutto per le vittime civili che causa, ma definire quanto sta accadendo a Gaza un genocidio, secondo Perrin, rimane eccessivo. Certo è che, tornando in Normandia, quello fu un massacro che spinse gli alleati a decretare “un immediato cessate il fuoco”, e questo dovrebbe spingere “Israele e rinunciare di distruggere Hamas per negoziare“, ma è anche vero che lo stesso Stato Ebraico “si trova in una situazione tragica in cui può solo da scegliere tra soluzioni sbagliate”, senza possibili alternative allo scontro aperto a Gaza.