Milano: mancano gli scrutatori per le elezioni Europee 2024 ma il Comune propone le code inclusive per trans

Mancano ormai solamente più quattro giorni all’apertura delle urne per le Europee e le Comunali 2024 e il Comune di Milano (tra gli altri, ma ci arriveremo a brevissimo) che si trova in una complicata carenza di scrutatori e presidenti di seggio figure centrali per la buona riuscita dei turni elettorali, con l’imprescindibile compito di controllare, aiutare ed assistere di elettori durante tutte le fasi di voto – arriva la proposta per istituire delle code inclusive per le persone trans. A Milano, in particolare, si contano più di un milione di elettori (esattamente 1.042.286) ai quali vanno aggiunti i circa 5mila studenti fuori sede che per la prima volta nella nostra storia repubblicana potranno votare senza tornare al loro comune di residenza; con l’ovvio limite che si trovino – nel frattempo – gli scrutatori necessari.



Prima di scendere nel merito degli scrutatori mancanti, appare singolarmente ironico che a fronte di una carenza che potrebbe rendere pressoché impossibile la buona riuscita del voto – lo ripetiamo: tanto a Milano, quanto altrove in Italia – il Comune si è sentito in dovere di risolvere prima l’annosa questione dell’inclusività. Infatti, con un video pubblicato in questi giorni Palazzo Marino ci ha tenuto ad invitare tutti i presidenti di seggio di Milano (i pochi disponibili, verrebbe da dire) ad accogliere i cittadini alle urne delle Europee disponendoli in code inclusive senza distinzioni basate su “età, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione o provenienza”.



La crisi degli scrutatori a Milano: come candidarsi e quanto si può guadagnare

Lasciando da parte le polemiche, però, a noi preme porre l’accento soprattutto sulla difficile carenza di scrutatori che Milano si trova ad affrontare: i numeri fanno venire i brividi perché pare che ne manchino circa 4.992 più altri 1.248 presidenti di seggio che dovrebbero servire nelle 1.248 sezioni (in 162 differenti scuole) allestite sul territorio del capoluogo lombardo. La buona notizia è che non è ancora tutto perduto, perché fino almeno alla data limite di giovedì 6 giugno 2024 chiunque abbia compiuto 18 anni e goda dei pieni diritti sociali e civili, senza condanne o pendenze legali sulla testa, potrà candidarsi grazie all’apposito form dedicato a scrutatori e presidenti (ma in questo caso servirà anche un diploma secondario di secondo livello) presente sul sito del Comune di Milano.



Se servisse un ulteriore incentivo oltre alla buona riuscita delle operazioni di voto, gli aspiranti scrutatori/presidenti saranno felici di sapere che lo Stato corrisponderà una paga pari a 110,40 euro che salgono a 138 (56,35 o 82,80 per i seggi speciali per fuori sede) nel caso si scelga la posizione presidenziale. Come vi anticipavamo, però, la crisi degli scrutatori di Milano si ripete identica anche in altre realtà, come nel caso di Varese e Firenze dove oltre che per le Europee – a differenza del capoluogo lombardo – si voterà anche per le Comunali, oppure a Padova; mentre a Napoli sono centinaia gli addetti alle urne che lavorano per l’azienda dei trasporti pubblici locali, con il rischio che tra sabato e domenica in tutta la città si generi un vero e proprio caos.