Se prima della pandemia non faceva scalpore mandare i ragazzini a scuola anche con qualche linea di febbre, a partire dal Covid è diventato quasi un ‘diktat’ evitare di avere in classe alunni raffreddati o influenzati. Ai genitori viene infatti raccomandato di tenere i figli a casa, anche e soprattutto per ragioni di tutela dei soggetti più fragili, a prescindere che si tratti ancora di Covid o di semplice influenza. Questa è ancora la tendenza dominante, ma non ovunque. Il governo inglese ha infatti effettuato un’inversione di rotta, come apprendiamo a La Verità, invitando gli studenti ad andare a scuola anche con la febbre per frenare l’abbandono scolastico.



La problematica del sempre maggiore assenteismo in classe sarebbe infatti aumentato dopo la pandemia sul territorio britannico. E così ecco perfino diffondersi una campagna che recita: “I momenti contano, la presenza è importante“. Perchè le crescenti assenze da scuola creerebbero problemi anche alla salute mentale dei più giovani secondo fonti governative inglesi.



ABBANDONO SCOLASTICO IN AUMENTO IN UK: FREQUENZA IN CLASSE FINO A 38 DI FEBBRE

Nelle scuole secondarie del Regno Unito, il numero di studenti assenti in modo persistente è raddoppiato nell’ultimo decennio, passando da 567.000 nel 2010 a 894.444 nel 2021. Ora il governo corre ai ripari, con una campagna nazionale che mira a invertire l’ordine di una tendenza che è stata accelerata dalle politiche pandemiche e dal terrorismo che è stato condotto in particolare sui giovani, considerati, per la loro attività sociale e il loro stile di vita, i principali vettori di contagio.

“Affrontare l’assenteismo è la mia priorità numero uno”, ha dichiarato il segretario all’Istruzione Gilian Keegan: “Vogliamo che tutti i nostri bambini abbiano il miglior inizio nella vita, perché sappiamo che frequentare la scuola è fondamentale per il benessere, lo sviluppo e il raggiungimento dei loro traguardi, nonché per avere successo nella loro futura carriera”. Il governo inglese invita le famiglie ad ascoltare i consigli delineati dal prof. Chris Whitty, attuale guida dei medici inglesi, e da altri esperti sanitari su quando un bambino con il raffreddore dovrebbe andare a scuola: si può stare in classe anche fino a 38 di febbre, mal di gola e tosse. Visto dunque che ora stanno emergendo gli effetti collaterali delle politiche “lockdown” estremamente restrittive in tempo Covid, ci si chiede se ora l’Italia, non estranea al problema dell’abbandono scolastico e solita ad imitare le prese di posizione di altri paesi, seguirà ora l’esempio inglese capendo l’importanza di un’inversione di tendenza.