Le scuole non sono un ambiente dove il rischio di trasmissione del coronavirus è alto. La loro riapertura dovrebbe essere quindi una delle prime misure da adottare quando si allentano le restrizioni, non tardiva. È quanto emerso da uno studio irlandese, pubblicato sulla rivista scientifica Eurosurveillance nei giorni scorsi. I risultati di questa ricerca sono destinati ad alimentare il dibattito sulla riapertura delle scuole, soprattutto se teniamo conto delle “resistenze” che ci sono in Italia su questo tema. Proprio nelle ore in cui si discute sulle misure da adottare per una ripartenza in sicurezza, ecco lo studio sulla trasmissione pediatrica del coronavirus. Lo hanno condotto esperti della sanità pubblica irlandese, i quali non hanno trovato alcuna prova riguardo la trasmissione del Covid-19 da parte dei bambini. Tutte le scuole in Irlanda sono state chiuse il 13 marzo e non saranno riaperte prima di settembre. Una decisione che è stata criticata, così come viene criticata la mancanza di una strategia riguardo le riaperture di settembre. Gli stessi temi su cui si sta confrontando il mondo della scuola con la politica in Italia.



RIAPERTURA SCUOLE, STUDIO “A BASSO RISCHIO PER COVID”

Visto che i bambini diffondono facilmente molte malattie respiratorie, si è ipotizzato un ruolo nella diffusione dell’epidemia di coronavirus. «Ma ad oggi non ci sono prove riguardanti la trasmissione pediatrica», hanno concluso gli scienziati irlandesi, che hanno approfondito la questione. Hanno identificato tre casi pediatrici: uno studente della scuola primaria e due di quella secondaria. E hanno selezionato tre casi di adulti: un insegnante e due adulti che hanno condotto delle sessioni educative a scuola di massimo due ore. Dai dati disponibili è emerso che nessuno di queste sei persone si è infettata a scuola. I ricercatori hanno poi tracciato 1.155 contatti di queste sei persone. Neppure in questo caso sono emersi casi riconducibili a queste persone. I ricercatori hanno riconosciuto il fatto che il loro studio è “limitato” a causa del numero ridotto di casi e dal fatto che non sono rappresentate tutte le età, ma ritengono che questi risultati «confermino l’esperienza di altri Paesi, dove i bambini non sono emersi come importanti fattori di trasmissione del Covid-19».



I ricercatori irlandesi hanno fatto riferimento a studi condotti in Islanda, Italia e Australia. «Questi risultati suggeriscono che le scuole non siano un ambiente ad alto rischio per la trasmissione del Covid-19 tra gli alunni o tra il personale e gli studenti». Per questo gli scienziati ritengono che «la riapertura delle scuole debba essere considerata una misura precoce piuttosto che tardiva quando vengono abolite le restrizioni». Se da un lato è vero che non ci sono approcci a rischio zero, d’altra parte i ricercatori hanno concluso che «l’ambiente scolastico sembra essere a basso rischio».

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