«Scuola a settembre solo con i ragazzi vaccinati». Questa la proposta del professor Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive dell’Aou di Pisa. Chi pensava che la Dad sarebbe diventata solo un triste ricordo si sbaglia per l’esperto, secondo cui non è pensabile cominciare il nuovo anno scolastico senza aver vaccinato gli adolescenti. «Ci stiamo precipitando a togliere la mascherina all’aperto, ma in alcune regioni d’Italia si registrano ancora dei focolai. È impensabile cominciare il nuovo anno scolastico senza che i giovani si siano vaccinati. Soprattutto se considerato che la variante Delta comincerà a circolare dopo l’estate». Ne ha parlato a Il Tirreno, spigando che questo non è ancora il momento di deporre lo studo, almeno fino a quando non limiteremo la circolazione tra i giovani. Del resto, se la variante Delta si sta diffondendo di più tra i giovani è perché sono tra i meno vaccinati, quindi vulnerabili. Fortunatamente non ha conseguenze gravi su di loro, ma vaccinarli è importante proprio per impedire che la variante Delta prenda il sopravvento.



“TRACCIAMENTO E VACCINI CONTRO VARIANTE DELTA”

«Questo è il momento giusto per avviare un sistema di monitoraggio sistematico di tutti contagi. Per capire la reale incidenza della variante Delta nelle singole regioni d’Italia», avverte il professor Francesco Menichetti al Tirreno. Attualmente i laboratori di virologia fanno un test preliminare per capire se il contagio sia dovuto a variante Alfa o ad un’altra, fermandosi qui. «Per capire se, invece, si tratti di variante Delta occorre approfondire con un altro test successivo. Ecco, a questo bisogna puntare». Per farlo servirebbe una strategia comune, un coordinamento dei laboratori di virologia. «Nel momento del picco di contagi non c’era neppure il tempo materiale per mettere in pratica questo approfondimento. Ma ora sì», visto che ci sono meno casi. Quindi, questo è il momento ideale per tracciare. Menichetti ha, infine, ribadito che la campagna vaccinale è «decisiva» contro la variante Delta. «Il vaccino funziona solo se si completa il ciclo vaccinale. E, anche in questo caso, è solo in parte protettivo. Il vaccino prodotto da Pfizer-BioNtech ha una copertura del 70 per cento, quello di AstraZeneca, invece, del 60».

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