La Lombardia è la Regione più colpita d’Italia e tra le province ridotte allo stremo troviamo, insieme a quella di Milano, la provincia di Varese. A confermare la criticità è Francesco Dentali, direttore di dipartimento di medicina interna all’Ospedale di Circolo di Varese, che ha il maggior numero di pazienti Covid del Paese. Intervenuto ai microfoni de La Stampa, il presidente della Fadoi (società scientifica degli internisti), l’esperto ha spiegato che la struttura può resistere ancora per pochi giorni, poi non sarà più in grado di «fronteggiare adeguatamente nemmeno le emergenze». Dentali ha spiegato che quattro pazienti su dieci sono in condizioni gravissime, intubati oppure con il casco o la mascherina per l’ossigeno da somministrare a dosi elevate 24 ore su 24. «Siamo ben oltre la saturazione», le prole di Francesco Dentali: «In questo momento abbiamo 543 pazienti Covid, il doppio dello Spallanzani di Roma. Di questi, 40 sono in terapia intensiva, il numero più alto in Lombardia e probabilmente in tutta Italia. In medicina interna ne dobbiamo seguire ben 427. In tutti i reparti di area medica sono 503 a fronte dei 250 letti in dotazione».
FRANCESCO DENTALI (PRIMARIO OSPEDALE VARESE): “SALVIAMO GLI OSPEDALI DAL COLLASSO”
Nella lunga intervista rilasciata lunedì a La Stampa, Francesco Dentali ha evidenziato che all’ospedale di Circolo di Varese sono stati riconvertiti in letti Covid quelli dei reparti di chirurgia, ortopedia e cardiologia, mentre sono stati rinviati solo gli interventi procrastinabili. «I malati in condizioni gravi siamo riusciti ad assisterli», ha evidenziato il primario, ma restano pochi giorni di autonomia anche su questo fronte. La situazione è assai delicata anche per ciò che riguarda la terapia intensiva, considerando che «già ora siamo costretti a rinviare interventi chirurgici elettivi che richiedono il post operatorio in terapia intensiva, come la sostituzione di una valvola cardiaca o di un tratto di aorta, quando le condizioni del paziente consentono di procrastinare un po’ l’intervento». Molti ambulatori sono stati chiusi, ha aggiunto Francesco Dentali, e anche medici e infermieri sono sotto stress: «Fanno turni di 12 ore, dentro tute, maschere, visiere e doppi guanti che portano a disidratarti. Anche perché cerchiamo di non bere visto che poi per andare in bagno si perde troppo tempo per spogliarsi e rivestirsi. Io lavoro ininterrottamente da 20 giorni e ci sono colleghi che hanno accumulato migliaia di ore di straordinario non retribuite. Ma va bene così. Però salviamo gli ospedali dal collasso».