Giusto dargli una seconda possibilità“: così Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata da uno studente 16enne ad Abbiategrasso il 29 maggio scorso, ha motivato la sua scelta di porgere un segno di distensione al giovane, accusato di tentato omicidio nel processo che lo vede imputato dopo averla colpita a scuola provocandole diverse ferite e costringendola a un lungo percorso di riabilitazione.



Secondo quanto riportato da La Stampa, la docente, che porta addosso ancora i segni di quel gravissimo fatto, ha abbracciato il ragazzo precisando di non portare rancore sebbene sia impossibile dimenticare. In aula non sarebbe riuscito comunque a scusarsi. “Penso che sia giusto, dopo un doveroso ravvedimento, dare a un ragazzo la possibilità di ricostruire un proprio equilibrio personale – ha dichiarato la professoressa –. Ho piena fiducia nelle istituzioni deputate a valutare il percorso psico-educativo che il ragazzo sta affrontando e le misure opportune per un reinserimento sociale che tuteli sia lui che la comunità“.



Professoressa accoltellata ad Abbiategrasso, come sta oggi dopo l’aggressione

La prof accoltellata ad Abbiategrasso oggi sta meglio, come lei stessa ha spiegato al quotidiano, dopo essere stata ferita alla testa, alla scapola e all’avambraccio ed essere stata sottoposta a degli interventi chirurgici. Il suo percorso di riabilitazione non è ancora concluso: finora, ha dichiarato la docente, “ha dato ottimi risultati, benché la mano sia rimasta il parte danneggiata“.

Il ritorno a scuola è avvenuto a ottobre, un momento molto importante, come lei stessa ha precisato, che ha contribuito a riprendersi dall’aggressione subita: “Ritornare tra i ragazzi e le ragazze, a svolgere il lavoro che amo e in cui credo, mi ha senz’altro aiutata a reagire all’accaduto e ad affrontare le difficoltà che, comunque, si sono presentate“. La prossima udienza del processo a carico dello studente, su cui graverebbe l’accusa di tentato omicidio aggravato, sarebbe fissata per il mese di aprile. Il caso di Elisabetta Condò è uno dei tanti atti violenti che si consumano ai danni di docenti nel nostro Paese. “Ai colleghi e alle colleghe che hanno subito analoghi episodi di violenza – ha concluso la donna – esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà“.